Domenico Lia:”Potrebbero essere utili le dimissioni di tutti gli assessori”

Domenico Lia:”Potrebbero essere utili le dimissioni di tutti gli assessori”

Pubblichiamo la prima parte della cronaca del consiglio comunale del 30 luglio 2015

In apertura del consiglio comunale di ieri è stato Domenico Mercuri a chiedere di rispettare un minuto di silenzio in ricordo di Marco Niutta, 24enne cauloniese scomparso in un terribile incidente stradale e la cui tragica fine ha sconvolto Caulonia.

Campisi ha anche chiesto anche di nominare Niutta cittadino illustre di Caulonia, proposta che sicuramente verrà discussa e approvata nel prossimo consiglio.

Il sindaco Riccio è intervenuto sul primo punto all’ordine del giorno, le comunicazioni in merito alle dimissioni di Cagliuso dalla giunta, ed è stato colpo di scena. In chi, come noi, si aspettava una relazione politica, che replicasse alle accuse lanciate da Cagliuso attraverso la nostra testata (QUI)  è subito subentrata l’incredulità.

Riccio: “Ci è sembrato giusto comunicare in consiglio le dimissioni di Cagliuso. Se ne è parlato sulla stampa ed ho letto giudizi fuorvianti e interpretazioni fuori luogo, anche irrispettose verso l’ex vicesindaco che mi diede una lettera riservata che ho tenuto ferma per una settimana per potere riflettere e discuterne con lui. Amministriamo da 8 anni e farlo con impegno produce stress. Si arriva al punto di perdere un pò la serenità. L’ho visto accadere al vicesindaco ma accade a tutti noi, anche a me quando vorresti dare risposte alla cittadinanza e non puoi farlo. In questi casi non si deve entrare a gamba tesa. Tra me e il vicesindaco non ci sono divergenze, continuerà a lavorare con noi. Sarebbe scorretto entrare nel merito. Lo ringrazio per il lavoro di questi 3 anni e spero che staccando la spina possa recuperare le energie perchè può dare molto al paese. Per quanto riguarda le sue deleghe le terrò io fino alla fine di agosto. Non si tratta di riempire un posto ma di rimboccarsi le maniche. A fine agosto ci riuniremo per decidere come proseguire nei prossimi due anni”.

Anche il Presidente del consiglio Domenico Lia e il consigliere Dimasi hanno ringraziato Cagliuso per il lavoro svolto. Tucci ha chiesto di dare lettura della missiva con la quale Cagliuso ha comunicato al sindaco le proprie dimissioni, ma queste non risultano motivate.

Tutti attendevano l’intervento di Cagliuso: ” Sono stati 8 anni esaltanti, fatti di battaglie perse ma anche di sfide vinte”. Ha rivendicato gli interventi realizzati in questi anni: “Abbiamo eliminato gran parte dell’eternit nelle scuole, mantenuto le scuole di Campoli e Focà oltre all’istituto Agrario, abbiamo realizzato 200mila euro di interventi strutturali a marina, 75mila euro spesi in lavagne ed aule interattive, in questi giorni si spendono 137 mila euro per la climatizzazione delle scuole di Caulonia centro, abbiamo rinnovato il parco scuolabus, mandato ragazzi tra i più bisognosi per 25 giorni a Londra e Malta a costo zero per le famiglie”. Poi le motivazioni delle dimissioni: “Ho finito la benzina. E’ una scelta che va al di là di ogni fatto politico, è una questione personale. Spero che questa mia scelta permetta la costruzione di un centro sinistra serio a Caulonia”.

Cosa è accaduto tra l’intervista rilasciata a Ciavula da cui emergevano chiaramente tutte le ragioni politiche dell’abbandono di Cagliuso e il consiglio comunale della retromarcia, in cui si è finto di ignorare quanto detto per tornare alla più comoda versione delle dimissioni personali?

Possiamo solo immaginarlo. Per Cagliuso sicuramente meglio non andare allo scontro col sindaco e la maggioranza attuale, pena l’isolamento, anche nel Partito Democratico. Per Riccio molto più comodo avallare una versione del genere piuttosto che ritrovarsi sul banco degli imputati. Una soluzione di facciata, di comodo, per quieto vivere. Ma tutti sappiamo quali sono le vere ragioni della rottura, ce le ha spiegate lo stesso Cagliuso (QUI), e continueranno a covare sotto la cenere. Per tutto il consiglio di ieri la maggioranza ha millantato coesione, provando a vendere all’esterno un’immagine che non sembra affatto veritiera ma che per adesso sta bene ai protagonisti principali.

Tutta questa sceneggiata non poteva che essere pane per i denti della minoranza.

Campisi: “Complimenti al sindaco che dimostra di essere un incassatore magnifico. Sindaco non si preoccupi che per fortuna ha di fianco il Segretario Ientile, Super Mario, che le prepara anche il cartellone dell’estate. In un’intervista a Ciavula ho parlato dell’ipocrisia della sinistra (QUI) che stasera si conferma. Si è dimesso il più votato, quello che ha mosso scacco al re affossando la ricandidatura di Ammendolia, e non fate nemmeno un minimo di analisi politica. Rileviamo una corrispondenza tra le dimissioni e l’esito negativo del bando per la tarantella. C’è schizofrenia tra le dichiarazioni: qui c’è il filone della stanchezza e delle pile scariche ma nell’intervista a Ciavula si è parlato di involuzione rispetto all’Amministrazione precedente. Caro Cagliuso, anche se hai detto a Ciavula che volevi buttarmi dalla torre (QUI) ti do atto di sensibilità per il riconoscimento dei tuoi fallimenti. Ma dovreste dimettervi tutti. Dovreste anche fare chiarezza sulla vicenda tarantella. Il bando dice che il progetto andava spedito per raccomandata, è vero che voi lo avete portato a mano?”

E’ stata poi la volta del consigliere di minoranza Attilio Tucci: “L’intervista comparsa su Ciavula interpretava ben diversamente le dimissioni ma ringrazio Franco per essersi dimesso. Non vedo l’ora che lo facciano anche gli altri per poi ripartire col dialogo, che ritengo necessario. Il centro sinistra deve ritrovare l’unità ma può farlo se cambia il modo di amministrare questo comune. Sembra che ci sia un fuggi fuggi dai problemi del paese. Molti danni sono stati fatti, non vedo un futuro positivo, non vedo all’orizzonte la voglia di riconoscere gli errori. L’amministrazione Ammendolia è stata sfiduciata da chi oggi si pente ma quell’esperienza era sbagliata, non sono mai stati affrontati i problemi con la gente, in questo paese non si discute più”.

Ha preso quindi la parola l’assessore Belcastro per ribadire le posizioni sovietiche del Pd e dell’Amministrazione comunale: “E’ chiaro che si tratta di dimissioni che hanno carattere personale e non politico. Campisi, non ti consento di parlare di ipocrisia della sinistra, questa è un’Amministrazione politica, molti di noi sono iscritti al Pd. Non c’è crisi intorno alle dimissioni di Cagliuso, questa maggioranza è coesa”.

Domenico Mercuri, consigliere di minoranza, ha preso la palla al balzo per scagliarsi contro il Pd e chiedere le dimissioni dell’amministrazione tutta.

L’intervento più illuminato della serata è stato sicuramente quello di Domenico Lia, che in un consiglio di finzioni e accuse ha avuto la statura e la saggezza di indicare quella che potrebbe essere la strada giusta per cambiare rotta senza distruggere totalmente la credibilità dell’amministrazione Riccio: “Non sono iscritto ai partiti ma è vero che la politica andrebbe rinnovata. Io me ne tirerò fuori lasciando spazio a forze nuove, spero lo facciano anche altri. Potrebbero essere utili le dimissioni di tutti gli assessori per aprire una discussione col paese”.

Ma evidentemente questo tipo di discoso è troppo elevato per un consiglio comunale che preferisce ignorare. Lia ha comunque abbattuto il muro della finta coesione mostrandone le crepe, senza nessuna voglia di abbatterlo ma con la speranza di ripararlo.

Dopo un’ora e mezza di discussione su questo punto la parola è tornata al Sindaco e a Cagliuso, che hanno ammesso l’errore sul bando regionale dal quale si volevano reperire fondi per la tarantella. Il plico è stato consegnato a mano anzichè spedito. “Ma ho rassicurazioni – ha detto ancora Riccio – che sia la Regione che la Provincia non ci lasceranno soli”.

Come in ogni consiglio non poteva mancare un battibecco tra Riccio e Tucci:

Segue seconda parte

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