Il bello e il brutto di tornare a Gioiosa: la parola ai fuori sede

Il bello e il brutto di tornare a Gioiosa: la parola ai fuori sede

Siamo nel cuore di agosto e Gioiosa si ripopola. Lunghe file al supermercato, il traffico, il mercato domenicale dove il dialetto del signore che vende le spezie si mescola all’accento nordico della cinquantenne col petto bruciato dal sole. Sono gli originari, sono gli studenti fuori sede, sono i giovani che sono partiti a 18 anni per andare alla ricerca di un futuro migliore. Sono quelli che sono partiti qualche mese fa, perché stanchi di essere disoccupati dopo percorsi di studi eccellenti o quelli che si rifiutano di essere comandati e bacchettati da “padroni” di dubbia intelligenza, sottopagati e sminuiti. Noi di Ciavula abbiamo voluto chiedere a loro, soprattutto ai più giovani, com’è ritornare a Gioiosa e guardarla con gli occhi di quelli che si sono presi una sorta di pausa di riflessione. E questo è quello che ci hanno risposto.

Panoramica Gioiosa J

“Il primo pensiero che mi è venuto in mente è: la semplicità dell’incontro. Quello che amo tornando a gioiosa è che appena arrivata, incontro qualcuno per caso, che non vedevo da tempo e allora ci si promette “mi raccomando, ci si vede in giro per un caffè”..e la cosa stupenda è che si può star certi che davvero ci si vede in giro e quel caffè esisterà sul serio, senza bisogno di appuntamenti, di incastri di impegni, nulla..è puramente semplice! Cosa che in una grande città non accadrà mai. Ripeto mai, neanche a provarci. Quello che non mi va giù è una diretta conseguenza di ciò: incontri necessariamente gli occhi di chi non vorresti mai incontrare, e sono sempre lì pronti a percepire cosa in quei mesi tu abbia combinato in un’altra città, apparentemente fonte di perdizione e di peccato, che invece nella piccola Gioiosa non esiste, poiché coperto bene. Amo godermi i tramonti, guardando verso la montagna o verso il mare, senza bisogno di andare a cercare uno scorcio preciso, la bellezza arriva senza bisogno di cercarla, in città invece devi organizzarti, controllare a che ora tramonti il sole, scegliere un posto chissà dove dal quale si vede un pò di cielo..E arrivarci con l’autobus!”.

gioiosa“Gioiosa è casa! Ci sono gli affetti più veri, la famiglia e gli amici di una vita. Essendo il luogo in cui sono nata conosco ogni angolo per cui mi sento sempre al sicuro, tranquilla e disinibita, mi spoglio dalla corazza e indosso il mio pigiama (che coincide spesso con il costume da bagno!). Gioiosa rappresenta la mia comfort zone… Ma “life begins at the end of your comfort zone!” E questo è il motivo per cui andar via è fisiologico, naturale e salutare! Quello che voglio dire sugli aspetti negativi è che qui è sempre tutto uguale, crescere e cambiare è il doppio più difficile che farlo in un ambiente nuovo e aperto”.

“E’ bello tornare perchè i primi tre giorni vieni trattata da regina, coccolata con piatti come la parmigiana, frittelle di fiori di zucca ,ma  già il quarto giorno ti mandando alla posta! E poi ci sono una serie di cose che amo: fare una breve passeggiata per gioiosa e dire almeno sette volte “ciao”, andare a salutare il monumento della piazza (tra le prime dieci cose belle da fare secondo me), riuscire ad incontrare anche tre volte nello stesso giorno i tuoi amici, scoprire che la buca di fronte casa tua, la quale ti faceva sobbalzare ogni qual volta tornavi a casa, è stata tappata. Andare dal medico e incontrare le figure storiche del tuo paese che discutono del tempo e si lamentano per la troppa attesa. Sentirti dire ogni volta che torni che sei dimagrita, o meglio ancora “sciupata”, quando in realtà sono solo i tuoi capelli allungati a renderti il viso più fine. Fare una passeggiata e sentire sempre l’intenso profumo di gelsomini di fronte la Chiesa del Rosario. E’ bello tornare a stagione estiva inoltrata, quando l’estate è già decollata e quindi tra il mare, una serata danzante,una rilassante, una cena fuori, la gita fuori porta e le innumerevoli ore di sonno da recuperare, non ti annoierai mai. E’ bello tornare a Gioiosa e poter godere di cieli stellati, che la tua città universitaria troppo inquinata non è capace di offrirti, così come il canto delle cicale o il silenzio della notte. Tra i motivi che rendono stretto il ritorno in patria c’è quello di avere la sensazione di vivere nella casa del Grande fratello. A gioiosa, così come in tutti i paesi, ogni tuo sbaglio, o semplicemente un tuo outfit “non consono”, è sempre un buon argomento da affrontare tra le panchine della piazza. Mi dispiace non poter andare a fare la spesa senza essere in ordine, mentre il vero studente fuori sede se deve (e vuole) uscire con il pigiama lo fa! È triste tornare e scoprire che forse per troppi mesi hai vissuto nel tuo mondo non rendendoti conto che il tuo amico non stava realmente bene come ti scriveva…

gioiosa claudia 6

Vivere in un paese ha molti pregi e difetti, così come vivere in città, e purtroppo o per fortuna la tua valigia è li pronta per affrontare il viaggio di ritorno. Prima che tu te ne accorga, le vacanze saranno finite e dovrai salutare il tuo piccolo paese, senza esser riuscita a fare tutte ciò che ti eri prefissata. Gioiosa è la mia casa, ed è sempre bello ritornarci, così come dormire nel proprio letto dopo tanto tempo”.

“Passare dal Viale delle Rimembranze tornando a casa dopo il viaggio, soprattutto quando gli alberi sono folti, godere della  tranquillità del paese, quasi fastidiosa a volte. Fare le scale del centro storico, arrivare alla Chiesa Matrice, apprezzare la vista mettendosi seduti sulle panchine.

Correre sul lungomare, alle otto di sera, con la gente che rientra dal mare, inizia a preparare la cena.. e intanto fantasticare sulla serata che si prospetta. Andare dalla nonna a qualsiasi ora del giorno e trovare sempre qualcosa di buono in dispensa. Lo spirito dei gioiosani per la nostra festa, vederli così emozionati. Mi piace incontrare la gente per strada, senza darti un appuntamento, anzi dicendo “‘ndi vidumu domani“, senza darsi un luogo, un orario.

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Anche se può sembrare scontato, amo tornare per la mia famiglia, per trascorrere i pomeriggi invernali sul divano della nonna assaggiando l’ennesimo esperimento sui dolci, tratto dalla Prova del cuoco! Mi piace la pace e la tranquillità di questo posto: l’ansia degli impegni scompare quando torni, e cadi in uno stato di coma.

Le cose che non mi piacciono di Gioiosa riguardano la mentalità purtroppo retrograda di alcune persone, anche giovani ahimè! Il fatto che potremmo vivere di tanto turismo e invece non lo facciamo. Tutti sanno i c***i tuoi, hai paura di fare un passo perché magari  sono subito pronti a sparlarti. In realtà non ci sono tante ragioni per cui Gioiosa non mi piace, anzi col tempo lo apprezzo sempre di più e sono felice di tornarci, anche se, essendo una piccola realtà, non riuscirei a viverci più definitivamente, a causa delle poche opportunità lavorative e a livello di formazione, che pecca molto. Anche se nella vita mai dire mai..magari perderò la testa per un gioiosano e ritornerò nel mio paese, con la mia famiglia e i miei cani!”.

“Tornare a Gioiosa è qualcosa di speciale. Chi almeno una volta nella vita ha preso un aereo sa che Gioiosa non è il paese più bello del mondo, tanto meno il migliore, ma ciò che lo rende speciale è il fatto che rappresenta il luogo dove noi tutti abbiamo pezzi di cuore lasciati qua e là tra l’infanzia e l’età matura, tra luoghi e persone. Quello che allo stesso modo è vero, è che sai che quelle stesse persone che incontri per strada sono la causa indiretta della necessità di andar via, per cercare un posto migliore”.

Penso non ci sia nulla da aggiungere. Le vostre parole sono cariche di sentimento e consapevolezza verso una terra che, allo stesso modo, dà e toglie molto.

Auguriamo a tutti i fuori sede una buona vacanza!

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