Ora tocca ai “T(t)amburi di San Rocco”

Ora tocca ai “T(t)amburi di San Rocco”

“Gustando il borgo” ha aperto nel migliore dei modi la settimana di San Rocco, la settimana in cui Gioiosa Jonica diventa capitale della Locride.

Un grande successo di pubblico e di critica, potremmo dire, per una rassegna di artisti di strada e di gastronomia locale che è divenuta ormai un marchio inconfondibile di bellezza e divertimento. L’edizione di quest’anno, come sottolineavamo ieri (leggi QUI), ha avuto in più un’organizzazione e una logistica di grande efficacia complessiva, segno di un lavoro di coordinamento da parte dell’amministrazione comunale che ha saputo far tesoro di alcuni errori degli anni passati.

Un’idea semplice, nata quasi per gioco dalla fantasìa e dalla voglia di fare di un gruppo di ragazzi, si è tramutata in uno spettacolo dalla fortissima tensione attrattiva e dall’assoluto potenziale aggregativo: complimenti sinceri all’Associazione “Carpe Diem”. E complimenti a tutte le forze sane di Gioiosa che, anche grazie a “Gustando il Borgo”, hanno saputo lavorare insieme ed esaltare il proprio spirito civico.

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Adesso, idealmente e materialmente, tocca ai “T(t)amburi di San Rocco”. Nella loro duplice versione: la “T” maiuscola della rassegna musicale di percussioni, fortemente voluta dalla Giunta Fuda; la “t” minuscola dell tradizionale e ossessivo rullìo dei tamburinari, cuore popolare della festa patronale. (Maiuscola e minuscola sono usate convenzionalmente, senza alcun giudizio di valore).

La manifestazione musicale, incentrata sulle percussioni e sulla contaminazione con i suoni di San Rocco, inizia oggi. Lo fa con un convegno di studi che, forse per la prima volta, prova ad applicare la scienza sociale – vista in alcune delle sue molteplici varianti – ai riti e al suono tradizionali di San Rocco a Gioiosa Jonica. Dalle ore 18 in poi, presso Palazzo Amaduri e con il coordinamento del giornalista RAI Domenico Logozzo, si confronteranno e si incroceranno varie voci di assoluta qualità: l’antropologo Vito Teti; la docente di psicologia cognitiva Eleonora Bilotta; il docente di economia Francesco Rosa; l’etnomusicologo Pierpaolo De Giorgi, il musicista Francesco Loccisano; con, infine, la partecipazione straordinaria anche del Vescovo Mons. Oliva. Un grande appuntamento che vuole dare la giusta dignità intellettuale ad un grande sedimento di cultura popolare ed identitaria quale, per l’appunto, “il suono di San Rocco”.

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Poi, sarà la volta della musica e dei suoni, sarà il momento dei “T(t)amburi”. Nell’area spettacoli di Piazza Dogali,  si esibiranno musicisti e percussionisti di diverse tradizioni musicali, con un cartellone ricco e di qualità (leggi QUI) a cura della direzione artistica di Francesco Loccisano e della sua Associazione “Battente Italiana”. Per le strade di Gioiosa, invece, il consueto spettacolo dei tamburinari, il suono di percussioni che rende speciale e peculiare la festa di San Rocco.

Cultura popolare, percussioni antiche e moderne, antropologia della festa: Gioiosa disvela la sua anima più bella e più profonda. Buon San Rocco a tutti.

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