L’indagine del M5S sul turismo gioiosano

L’indagine del M5S sul turismo gioiosano

Il giudizio, si sa, è figlio di tante madri: può essere frutto di un’attenta analisi, può nascere dall’ignoranza e dalla fretta, oppure, nel peggiore dei casi, può viaggiare indisturbato tra leggende metropolitane e luoghi comuni maturati nel tempo.

E noi calabresi (ahinoi!) di giudizi, critiche, miti e leggende oscure riguardo la nostra terra ne sappiamo qualcosa. Quando poi si tratta di cronaca nera e ‘ndrangheta ci sentiamo preparatissimi, purtroppo, e chi meglio di noi potrebbe presiedere una tavola rotonda a riguardo? Vogliamo parlare di servizi, risorse, turismo, cultura? Si, parliamone pure, d’altronde siamo stati sempre considerati bravi nel formare un capitolo a parte della storia d’Italia su simili argomenti.

Dopo tutto, veniamo considerati “unici” nel nostro genere anzi, addirittura capaci di formare un’Italia a sé stante. C’è chi ci definisce spontanei e genuini, chi ci addita come un popolo di mafiosi, chi un popolo di imperterriti lumaconi, incapaci di stare al passo con un mondo che corre veloce.

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Ma c’è anche chi ha saputo fare della polemica e del giudizio una risorsa, mettendo in luce i punti di forza di quella Calabria desiderosa di non essere sempre ultima.

Tra gli audaci del nostro tempo, gli attivisti del Movimento 5 Stelle “Valle Gioiosa”, durante la scorsa stagione estiva, si sono impegnati nella somministrazione di un questionario sul gradimento dell’offerta globale dei servizi turistici nel territorio di Gioiosa Marina, rivolgendolo ai tanti turisti (o presunti tali) che hanno trascorso l’estate sulla nostra spiaggia.

Dalle risposte sono emerse interessanti osservazioni che spaziano dai giudizi generici sul paese di Gioiosa Marina e della realtà dell’entroterra, alla qualità del mare e della spiaggia (considerata pulita per il 48% degli intervistati), alle opinioni su bar e negozi. Nota dolente si è rivelato il risultato ottenuto dalle domande sui servizi pubblici, usufruiti solo dal 7% della popolazione e considerati inefficienti, e sulla nettezza urbana.

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Il Resoconto di questi risultati è stato presentato ieri sera nella sala del consiglio comunale di Marina di Gioiosa Jonica, attraverso un interessante e animato dibattito presieduto dai tre deputati del movimento 5 stelle eletti in Calabria: Federica Dieni, Dalila Nesci e Paolo Parentela.

Ha moderato l’incontro Mario Pizzinga, storico attivista locrese del Meet Up, che ha collaborato con i grillini della vallata per la migliore riuscita dell’evento.

Pasquale Mesiti, attivista pentastellato nonché consigliere comunale d’opposizione in lista civica nel comune di Marina di Gioiosa Jonica, ha presentato brevemente il questionario e i risultati emersi con qualche considerazione tecnica.

A seguire, l’incontro è stato coordinato dall’intervento di Dalila Nesci, soffermatasi sulla necessità di rendere appetibile la Calabria prima di tutto ai Calabresi e su problemi riguardanti la mobilità negata e la sanità. La deputata, inoltre, ha definito la Calabria un’enclave in cui le leggi nazionali sembrano non avere dimora.

Al suo intervento si è legato quello di Paolo Parentela con una riflessione sul turismo, settore lasciato sempre per ultimo eppure indispensabile per un territorio come il nostro. Interessanti, inoltre, i suoi spunti sul cambiamento della figura del turista che, per influenza della rete, è andato incontro a nuove esigenze e aspettative.

M5S Grafico1La parte finale dell’incontro è stata affidata alle osservazioni delle autorità presenti e dei cittadini, i quali hanno accolto gli input lanciati dai grillini, rilevando speranze e perplessità su alcuni aspetti legati al territorio: trasporto oneroso dei rifiuti, secondo quanto emerso dal sindaco di Marina di Gioiosa, Domenico Vestito; interesse verso i lavoratori precari e diritto alla mobilità negato nei paesi dell’entroterra, secondo le riflessioni rispettivamente del sindaco di Mammola, Antonio Longo, e del sindaco di Agnana, Caterina Furfaro.

A quanto pare, quando i latini dicevano vox populi vox dei non si sbagliavano. Partire dal giudizio attento e critico della gente, dunque, per costruire premesse efficaci che diano una svolta al nostro paese e, inoltre, formare cittadini attenti e militanti che accolgano le critiche e ne facciano una risorsa costruttiva. Di questo, in fondo, si è sempre parlato… ma che si continui pure a parlarne perché contro i giudizi affrettati esiste la perseveranza, frutto del buon senso e di una seria presa di coscienza.

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