Chiedo scusa a Oriana Fallaci

Chiedo scusa a Oriana Fallaci

parigi (10)

La barbarie di Parigi (e quanto accadrà da oggi in poi) sono oggetto di discussione anche nella redazione di Ciavula. In particolar modo mi confronto con il vicedirettore Antonio Larosa, ci poniamo interrogativi, proviamo ad interpretare i fenomeni, riflettiamo. E non tutti abbiamo le stesse opinioni. Per questo quanto pubblico di seguito è soltanto l’opinione personale del sottoscritto.

Si tratta di una nota scritta il 25 marzo del 2013, che oggi sento ancora più urgente di due anni e mezzo fa. Per questo la ripropongo, per stimolare anche nella nostra redazione e fra i lettori il dibattito. Ospiteremo ovviamente eventuali interventi sull’argomento.

GM

oriana fallaci

VOGLIO UNA SINISTRA CHE ABBIA TRA LE SUE FIGURE NOBILI ORIANA FALLACI

“Se dici la tua sul vaticano, sulla chiesa cattolica, sui papa, sulla madonna, su gesù, sui santi, non ti succede nulla. Ma se fai lo stesso con l’islam, con il corano, con maometto, coi figli di allah, diventi razzista e xenofobo e blasfemo e compi una discriminazione razziale”
Oriana Fallaci – La forza della ragione

Cara Oriana Fallaci,
devo chiederti scusa.

Sì, lo so che non leggerai mai queste righe, ti sei spenta il 15 settembre del 2006. Ma quelli come te, col tuo talento, con un carisma così forte, con idee così convincenti non muoiono mai del tutto.

Ti chiedo scusa perché sono stato uno dei “militonti” che ti ha criticato senza prima avere letto le tue opere. Per un periodo della mia vita sono stato succube della logica di quella sinistra che ora è defunta (per sue colpe), per la quale ragionare con la propria testa era un’eresia insopportabile e bisognava fare proprie le posizioni delle illuminate menti del comitato politico centrale. E gli illuminati, dopo l’11 settembre, dissero che le tue idee erano pericolose per la democrazia, per la tolleranza, per il rispetto dei diritti umani. Balle.

Attenzione, non sto criticando la militanza. Contesto il pensare per partito preso, il pensare sempre che quelli che stanno dalla tua parte stanno dalla parte della Ragione. E l’Orgoglio di appartenenza ti spinge a fare proprie anche idee che non sono tue.
Ora che ho letto tanti tuoi libri (incantato e rammaricato perché di gente che scrive come te in giro non ce n’è) posso dire con cognizione di causa che dissento su alcune cose, che talune tue posizioni non mi appartengono, anzi mi indignano. Ma altre no, altre le considero giuste. E in ogni caso è stato sbagliato additarti come il Male, e consegnarti così alla destra. Perché questo è stato fatto.

Quello che tu sostieni sull’islamizzazione dell’occidente è reale ed è sotto gli occhi di tutti. Il tuo chiamare i mussulmani “figli di allah” non lo trovo nemmeno offensivo. Se io dicessi “figlio di dio” ad un cristiano di sicuro non mi decapiterebbe, anzi probabilmente ne sarebbe fiero. E lo dice uno che non ha pregiudizi religiosi, che non difende un credo piuttosto che un altro, perché per me le religioni sono tutte uguali, fanno tutte schifo allo stesso modo. Segnano il dominio della superstizione sull’intelligenza, sono una palla al piede dell’umanità, sono il privilegio di pochi furbi sulle masse di pecore, contente di essere chiamate greggi.

Il punto è che sono colpevole di averti giudicata senza conoscerti. Il punto è che io, ancora oggi, mi ritengo un uomo di sinistra, un orfano della sinistra. Perchè voglio una sinistra che abbia tra le sue figure nobili Oriana Fallaci, che come tutti va letta criticamente, ma che fa parte della nostra storia intellettuale. E che invece abbiamo massacrato, spingendola tra le braccia di una destra che è stata così intelligente da accoglierla e che nella sua meschinità non deve avere creduto a tanta fortuna.

La lotta contro le religioni tutte, cancro dell’umanità, ci deve appartenere.

E ora avanti, intellettuali organici della sinistra defunta e seppellita, dopo questa mia eresia, siete liberi di farmi a pezzi.

Giovanni Maiolo

“Io sono atea, grazie addio. Irrimediabilmente atea. E non ho nessuna intenzione d’esser punita per questo da quei barbari che invece di lavorare e contribuire al miglioramento dell’umanità stanno sempre col sedere all’aria cioè a pregare cinque volte al giorno”.
Oriana Fallaci – La rabbia e l’orgoglio

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