Isis,la trappola dell’Occidente?

Isis,la trappola dell’Occidente?

L’ Isis, che sembra aver intrappolato l’ Occidente in un processo inarrestabile seminando il suo terrore ovunque tra i popoli, si alimenta continuamente. Silenzioso si nasconde negli angoli della nostra Europa. Qualcuno lo definisce la scintilla che porterà alla terza guerra mondiale tra Occidente e Oriente.

Moralisti e politicanti approfittano di questo triste momento per esprimere giudizi che celano, ma neanche tanto, un tornaconto personale senza cercare la vera soluzione. Nel corso della storia si sono già verificati episodi simili che oggi si ripropongono anche se in maniera diversa. Ma in tutto questo le religioni non hanno alcuna colpa: l’ Islam non è l’ Isis, è il fondamentalismo ad avere le sue colpe.

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Come diceva Edward W. Said “Quando ci si mette acriticamente al servizio di un Dio, tutti i demoni stanno sempre dall’ altra parte”. Il male non è nella religione è in noi, nell’ egoismo e nella prepotenza dell’ uomo che arriva ad usare a piacimento anche il proprio credo. Così è sempre stato.

Anche nell’ateismo però possiamo trovare delle colpe perché ogni perdita di valori comporta un nuovo ideale che a sua volta viene sfruttato. Il valore è un qualcosa di necessario, quando si perdono tutti i valori la vita non vale più niente, come nel caso dei terroristi.

Davanti a tutto questo serve una profonda e attenta analisi che non spetta alla politica ma al pensiero, non alla ragione che è strumentale ma al “saper pensare”.

Analizzando sociologicamente ciò che sta accadendo due sono le possibile domande da porre:

1) Non fare la guerra per non rispondere al male?

2) Fare la guerra e cercare di estirpare questo cancro?

L’ Isis va senz’ altro combattuto e contrastato ma non con una guerra che causerebbe altre vittime innocenti bensì attraverso una reale osservazione del fenomeno.

Albert Einstein sosteneva: “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”.

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