Lettera ragionata sul 2016 in arrivo

Lettera ragionata sul 2016 in arrivo

Cari amici dell’amministrazione comunale di Gioiosa Jonica,

scriviamo a voi quasi per comodità funzionale, ma è come se parlassimo a voce alta per essere ascoltati e commentati da un’intera comunità.

L’anno che si avvia puntualmente al suo passo d’addio è stato un anno molto importante, assai significativo sul piano politico, per quanto ancora interlocutorio. Il 2015 ha visto una Gioiosa propositiva, dalla grande vivacità sociale e culturale (premiata simbolicamente anche dalla stampa locale), una Gioiosa che ha voglia e disponibilità per essere la cittadina bella e civile (come nella sua vocazione storica). Il 2015, purtroppo, ha visto anche una Gioiosa oscura, assolutamente ripugnante, quella che produce paura attaccando violentemente la sua massima rappresentanza istituzionale e democratica.

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La nostra cittadina ha raggiunto obiettivi concreti, che produrranno una positiva ricaduta di risultati, a partire dai lavori pubblici già ultimati (il primo PISL sul centro storico, con la pavimentazione di Scalinata Barletta e di Piazza Dante; le scuole “Cerchietto” e Nunziata”; la nuova Piazza Stazione; il casello di Bernagallo; lo stadio comunale; i campetti sportivi della Scuola Media e degli impianti di Via Limina; l’Auditorium Comunale) e proseguendo con quelli finanziati e in fase di avvio (il secondo PISL sul centro storico, relativo a Via Poerio e a Viale Regina Margherita; il finanziamento ottenuto con i Contratti Locali di Sicurezza per il campo sportivo e per un bene confiscato; l’ampliamento del cimitero comunale; l’investimento regionale relativo alla dotazione strumentale per la raccolta differenziata, ecc.). E’ stato anche un anno con ritardi e rallentamenti, con limiti chiaramente da sovrastare, interlocutorio per l’appunto: basti citare due questioni fondamentali, come la differenziata “porta a porta” e l’Unione dei Comuni della Valle del Torbido, che già nel 2015 avrebbero dovuto misurare miglioramenti tangibili.

Il passaggio a cavallo fra un anno e l’altro non è solo tempo di bilanci, per quanto gli stessi non siano mai di immediata definizione stante il carattere assai soggettivo degli angoli di visuale prescelti. La cesura fra un anno che va via e un altro che arriva, ovviamente, è anche un momento di investimento fiduciario verso il futuro, di nuovi orizzonti da scrutare e da perseguire.

Ci proviamo noi, nell’assoluta umiltà e anche nella sincera partigianeria delle nostre opinioni, a tracciare un quadro d’auspici per l’anno venturo: a beneficio non di una persona o di una singola parte politico-culturale, ma di un’intera collettività che deve proseguire con ancora più velocità ed efficacia il proprio percorso di crescita.

Palazzo Municipale di Gioiosa Jonica

Palazzo Municipale di Gioiosa Jonica

Ci auguriamo, prima di ogni altra cosa, che il nostro Sindaco recuperi tutta intera la propria serenità umana e politica, al fine di proseguire senza indugio alcuno la propria legittima e sovrana azione amministrativa. Un augurio alla persona e alla sua famiglia, prioritariamente; ma anche una speranza egoistica per la fluidità democratica della nostra vita cittadina, per il normale svolgimento dell’impegno politico e civico da parte di tante gioiosane e di tanti gioiosani.

Ci auguriamo, subito dopo, che la legalità si affermi sempre più come stella polare del nostro “pactum societatis”, anche e soprattutto nel contrasto dichiarato delle forze istituzionali (a partire, naturalmente, dall’amministrazione comunale e dalle autorità di polizia): non solo quella violentata da forze criminali e mafiose ancora incistate nel corpo esteso della nostra comunità; anche l’altra legalità – all’apparenza meno dirompente o decisiva – quella che rifiuta l’evasione fiscale (da ridurre fortemente), gli abusivismi edilizi ed ambientali (da perseguire con buon senso ma anche senza esitazione), le violazioni ai vari codici (formali e sostanziali) di comportamento (il diritto, se correttamente applicato, è sempre la forza dei più deboli).

Ci auguriamo, poi, che le opere pubbliche così lungamente attese dalla nostra cittadina – alcune delle quali divenute ormai paradigma di lungaggini burocratiche a dir poco kafkiane, quasi irreali – trovino finalmente soluzione e compimento. Pensiamo alle risorse milionarie –  stanziate da tanti anni presso il bilancio della Provincia di Reggio Calabria – per due infrastrutture di suprema importanza per Gioiosa e i gioiosani: il nuovo Liceo Scientifico con annesso un piccolo Palazzetto dello Sport; la riqualificazione e l’ampliamento del Parco Archeologico del Naniglio.

Ci auguriamo, ancora, che l’assetto burocratico-amministrativo del nostro comune si incardini – definitivamente e a pieno regime – nella grande innovazione dell’Unione dei Comuni: è il tempo di superare ogni ristretta visione municipalistica, di andare oltre le usurate logiche di piccolissimo ceto di paese, per costruire un nuovo Ente capace di far pesare – e pluribus unum – la densità politica e demografica della nostra Vallata.

Ci auguriamo, per l’ennesima volta, che Gioiosa faccia una salto di qualità sul piano del diritto di cittadinanza e dell’organizzazione amministrativa, impiantando una moderna raccolta differenziata a domicilio e configurando da subito il futuro che inevitabilmente ci attende: ve ne sono già le condizioni strutturali di partenza, serve adesso compiere il primo concreto passo di un lungo e fecondo percorso.

Ci auguriamo, anche qui non siamo nuovi nel farlo, che la democrazia partecipativa diventi la cifra della vita politica di Gioiosa Jonica. Su due fronti, specularmente comunicanti ma non contrapposti: da una parte, un’amministrazione comunale che sappia “immergersi” nella società, farsene contaminare nella realizzazione di un vero “riformismo con il popolo”, che solleciti ed esalti la partecipazione dal basso di tanti pezzi di comunità; dall’altra parte, una comunità che torni a praticare con regolarità civismo e spirito critico, esigendo di veder riconosciuta la propria legittima vocazione alla democrazia e rifuggendo ogni pigra ghettizzazione nella delega alle oligarchie politico-elettorali di turno.

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Ci auguriamo, infine, che il gioco democratico di Gioiosa conosca anche il ruolo determinante dell’opposizione, della voce di minoranza, del dissenso eterodosso. Quello che oggi non c’è e non si intravede nemmeno all’orizzonte, perché stare all’opposizione – in una piccola comunità come la nostra – è diventato quasi un fardello di cui liberarsi nel più breve termine possibile (i due candidati sindaci sconfitti alle ultime comunali hanno abbandonato da subito il Consiglio Comunale e hanno disertato la contesa politica; né vi sono rappresentanti democratici o forze d’opinione in grado di contro-bilanciare l’azione di chi – per libera scelta dei gioiosani – conduce il gioco politico-amministrativo). Ne va anche del benessere dell’attuale maggioranza, della sua piena consapevolezza ideale e progettuale che prova a farsi azione: un grande ed indimenticato padre della patria come Piero Calamandrei, applicate le proporzioni e le contestualizzazioni del caso,  scriveva che “(…) per far funzionare un parlamento, bisogna essere in due, una maggioranza e una opposizione (…) la maggioranza, affinché il parlamento funzioni a dovere, bisogna che sia una libera intesa di uomini pensanti, tenuti insieme da ragionate convinzioni, non solo tolleranti, ma desiderosi della discussione (…) il regime parlamentare, a volerlo definire con una formula, non è quello dove la maggioranza ha sempre ragione, ma quello dove sempre hanno diritto di essere discusse le ragioni della minoranza”. (Piero Calamandrei, “Maggioranza e Opposizione”, 1948).

E, allora, che anche per Gioiosa e i gioiosani sia un 2016 realmente degno di essere vissuto. In fondo e in sincerità, lo meritiamo ampiamente.

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