Un Consiglio Comunale all’altezza della situazione (speriamo)

Un Consiglio Comunale all’altezza della situazione (speriamo)

Questa volta, la risposta – nei contenuti e nella partecipazione – c’è stata: il minimo sindacale in una situazione di normale fisiologìa democratica, un risultato comunque importante per una comunità disorientata e infestata da tensioni di vario genere.

Quando tocchi alcuni interessi consolidati, magari in un settore delicatissimo come quello dei rifiuti, è probabile che la ‘ndrangheta (o chi per lei) reagisca per tutelare i suoi perversi egoismi. Rimane la necessità, in ogni caso, di non assuefarsi mai ad una situazione endemica di violenza e prevaricazione: il cambiamento è il sale della buona politica e della buona democrazia, nel cambiamento vi è anche la necessità di amministrare la cosa pubblica in modo contrario agli interessi criminali e mafiosi.

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Il Consiglio Comunale straordinario di giovedì 7 Gennaio, anche grazie alla presenza dei massimi livelli istituzionali di Regione e Provincia, ha dato più forza e più prospettiva a Gioiosa Jonica. Soprattutto, al Sindaco Fuda e alla sua amministrazione, oggetti di un attacco criminale e mafioso che con loro colpisce la democrazia di un’intera cittadina.

Tante persone, tante associazioni, tanta voglia di metterci la faccia e di opporre anche il proprio personalissimo NO alla violenza: l’attivazione della democrazia, in uno spazio sommamente pubblico come quello della massima assemblea cittadina, ha prodotto parte dei risultati attesi. E il Consiglio Comunale di Gioiosa Jonica ha dimostrato una reale compattezza di fondo, frutto di un’educazione all’impegno civico che merita di essere valorizzata in ogni modo.

Salvatore Fuda ha ribadito la sua posizione – sobria, aliena da sensazionalismi mediatico-comunicativi, di grande determinazione ad andare comunque avanti sulla strada della legalità e dell’interesse pubblico: vi è, certamente, una serenità personale e politica che è stata fortemente compromessa; vi è, altrettanto certamente, la necessità di portare a compimento (soprattutto sul comparto dei rifiuti) l’azione riformatrice avviata due anni e mezzo fa. Perché l’istituzione Comune – come ama sottolineare spesso lo stesso Sindaco Fuda – è un vero e proprio pezzo dello Stato repubblicano, e come tale deve necessariamente agire in coerenza.

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Molto importanti sono state anche le parole conclusive del Presidente della Regione Calabria, pronunciate con voce sonante e con determinazione coinvolgente: Oliverio ha urlato (letteralmente e simbolicamente) che Gioiosa Jonica, a partire dal suo Sindaco, non sarà mai lasciata sola e che le istituzioni risponderanno colpo su colpo ai vili attacchi delle forze criminali. Annunciando un primo fatto concreto in questa direzione: la sostituzione dei camion dati alle fiamme, con risorse aggiuntive attivabili all’interno di quello stesso protocollo d’intesa già sottoscritto con il Comune di Gioiosa Jonica per l’avvio di una raccolta differenziata “spinta”.

Nel mezzo, tanti interventi: il Presidente della Provincia Raffa, il consigliere comunale di minoranza Riccardo Modafferi, Nicola Limoncino di Rifondazione Comunista, Mario Congiusta della Fondazione Congiusta Onlus, Vincenzo Linarello di GOEL, Totò Longo Presidente dell’Unione dei Comuni della Valle del Torbido, Gianni Gerace di Locride Ambiente, Maurizio Zavaglia Vicesindaco di Gioiosa Jonica, Sebi Romeo capogruppo regionale PD, Arturo Bova Presidente della Commissione Regionale Antimafia, Nicola Irto Presidente del Consiglio Regionale.

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Delle sollecitazioni avanzate anche su questo giornale (leggi QUI), la prima è stata indicativamente assolta: una risposta convincente della politica democratica, a partire dalle risorse per sostituire i mezzi bruciati e per sviluppare una raccolta differenziata in grande stile. Rimane una seconda grande questione, sulla quale occorre insistere: un controllo del territorio di maggiore efficacia, con forze investigative all’altezza della situazione per qualità professionali e per dotazione strumentale. Gioiosa Jonica (e, in generale, la Locride) hanno bisogno di certezze assolute sul piano della sicurezza e della legalità: nella lotta vincente alla violenza mafiosa, la repressione in punta di diritto è elemento fondamentale. Anche per questo, ci attendiamo risposte concrete sui fatti gioiosani degli ultimi tempi: le forze dell’ordine possono e devono agire, individuando i responsabili dei reati e mettendo sotto pressione le organizzazioni criminali, con un investimento reale – in termini di uomini e di risorse – su un territorio così complicato come quello di Gioiosa e  della Locride.

Affermazione della democrazia e tutela della legalità: questa la strada scelta da Gioiosa per rilanciare il proprio percorso. Nell’auspicio che in tanti sappiano affrontarla, senza alcuna ambiguità e senza alcuna reticenza.

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