SIDERNO ADERISCE A RECOSOL. ANZI NO. ANZI SI.

SIDERNO ADERISCE A RECOSOL. ANZI NO. ANZI SI.

Poco meno di un mese fa, venne diffusa una nota stampa per mezzo della quale Fattore Comune si dichiarava soddisfatta dell’inserimento di Siderno nel circuito della Rete dei Comuni Solidali. Testualmente si scriveva che: «di fronte alle sfide globali che oggi interrogano la nostra società, il Movimento FATTORE COMUNE e tutta la maggioranza di Centrosinistra di Siderno, dopo un ampio confronto sui temi della migrazione, dell’accoglienza e dell’integrazione, hanno convenuto sulla necessità di inserire il nostro Comune dentro il circuito delle realtà civili e sociali che hanno sposato politiche di solidarietà, aderendo a RECOSOL, la Rete dei Comuni Solidali». Inoltre, il comunicato riportava che «Fattore Comune esprime il proprio plauso per questa scelta e ringrazia il Sindaco Fuda per la sensibilità dimostrata». La nota faceva intendere chiaramente la già avvenuta adesione di Siderno all’associazione. Anche il titolo era abbastanza esplicativo: «Fattore Comune soddisfatta dell’inserimento di Siderno nel circuito RECOSOL».La notizia venne accolta con entusiasmo da tutti. Certificava una svolta consapevole dell’amministrazione Fuda verso i temi tanto cari alla Rete dei Comuni Solidali. Parallelamente però quella notizia sollevò anche qualche dubbio. Non esisteva, in quel momento, nessun atto formale del Comune di Siderno in tal senso. Né Siderno figurava nell’elenco dei Comuni aderenti a Recosol. recosolNé, a quanto ci risulta, erano stati avviati contatti e relazioni formali con il Coordinamento Nazionale, l’unico deputato ad accogliere queste richieste. Una comunicazione azzardata quella, ma sembrava si trattasse solo di pure formalità. In realtà così non era. Anzi, negli ultimi giorni, questa scelta data già per certa, è diventata motivo di polemica politica non trascurabile. In particolare, durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale, i consiglieri Giorgio Ruso e Vincenzo De Leo, entrambi seduti nei banchi della maggioranza insieme ai colleghi di Fattore Comune, hanno votato contro l’adesione dell’Ente alla Rete dei Comuni Solidali. Strano. Eppure, quella famosa nota, diceva chiaramente che tutta la maggioranza di centrosinistra conveniva sulla necessità di aderire a Recosol. I due, al momento del voto, si sono allontanati dall’aula, e alla fine, dopo ampia e divergente discussione, il Consiglio, ha votato la tanta agognata adesione. I due, in una nota, hanno poi spiegato i motivi del loro dissenso: «anche se l’adesione a Recosol costa solo una cifra simbolica di 100€, i comuni aderenti si impegnano a vincolare ogni anno nel proprio bilancio una somma da destinare a tale finalità». La dichiarazione in realtà non corrisponde al vero. Aderire alla Rete dei Comuni Solidali, oltre alla cifra simbolica indicata, non comporta nessun altro impegno di bilancio. E non esiste obbligo alcuno di adesione alla Rete Sprar, come gli stessi consiglieri hanno fatto intendere. Quella è una scelta che ogni Ente compie in maniera completamente autonoma e indipendente. Senza nessun vincolo con Recosol. Che ad oggi, assiste perplessa alla diatriba in seno alla maggioranza. Perplessa e in silenzio, visto che ad oggi nessun contatto formale è stato ancora avviato con i referenti nazionali.

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