CASO ROMEO, L’ISTITUTO DI CURE MEDICAL & PSYCHOLOGY RISPONDE AGLI AMICI DI NICOLA

CASO ROMEO, L’ISTITUTO DI CURE MEDICAL & PSYCHOLOGY RISPONDE AGLI AMICI DI NICOLA

In questa vicenda per Ciavula vengono al primo posto i diritti di Nicola. Allo stesso tempo, riconoscendo il ruolo che da molti anni l’Istituto di Cure MEDICAL & PSYCHOLOGY Cooperativa sociale a r.l. ONLUS di BIANCO (RC) svolge con professionalità, ci auguriamo che si faccia chiarezza nell’interesse di tutti. Ciò premesso riceviamo e pubblichiamo quanto segue: 

Rispondiamo alla denuncia dell’associazione “Amici di Nicola Onlus” solo perché lo riteniamo dovuto nei confronti dei nostri numerosi utenti con i quali c’e una consuetudine di lunga data basata su stima e reciprocità, nei confronti dei qualificati professionisti che operano nel Centro e nei confronti della Società stessa che da più di 20 anni si prodiga con serietà, impegno e sforzo professionale nell’ambito delle attività riabilitative e socio-sanitarie. Ci sembra doveroso altresì rapportare, con una riscontrabile veridicità, a tutti gli Enti e Organismi ai quali è stata indirizzata la nota dell’associazione “Amici di Nicola”. In ogni caso, alle ingiuste, false e denigranti accuse contenute nel documento e nelle interviste rilasciate, risponderemo agli autori stessi nei modi previsti e nelle sedi competenti, ora ci teniamo a fare alcune dovute precisazioni. In merito alla questione, sollevata dalla famiglia Romeo, precisiamo che non si è trattato di un errore sanitario ma di un incidente (rottura di ¾ dell’incisivo 11) avvenuto alla presenza della madre di Nicola, infatti il ragazzo è caduto in avanti sul tappeto durante un esercizio di facilitazione IN REGIME DOMICILIARE alla posizione in ginocchio, già eseguita più volte in precedenza. L’episodio non si è verificato in seguito alla negligenza della fisioterapista.. A dimostrazione che non si sia trattato di errore della professionista ma di incidente, lo testimonia il fatto che la stessa ha continuato, nell’ambito di un normale rapporto fiduciario, a prestare la sua opera riabilitativa a Nicola ancora per un altro anno, e in seguito, per motivi organizzativi e logistici, il ragazzo è passato ad altro terapista continuando pertanto ad essere seguito, e lo è a tutt’oggi, dal personale del Centro Ce.J Ri. tanto denigrato dalla famiglia Romeo. Si afferma con sicurezza che il Centro riabilitativo possiede, tutti i requisiti strutturali e professionali necessari all’esercizio delle attività, puntualmente verificate dai severi organi di controllo pubblici. Le gravi, diffamatorie e subdole insinuazioni contenute nel comunicato stampa non mirano certamente ad una verifica legale nelle sedi opportune, ma hanno forse altri intenti. La Società che gestisce il Centro, d’altra parte, si era detta disponibile fin dall’inizio, pur respingendo decisamente ogni responsabilità in ordine all’accaduto, ad andare incontro alle spese sostenute dalla famiglia Romeo, proponendo, anche attraverso il servizio di mediazione, di contribuire alle spese sostenute offrendo la congrua somma di € 2.500,00. La richiesta della famiglia Romeo andava oltre ogni oggettiva quantificazione (oltre € 25.000,00), palesando così il vero intento sotteso al “vergognoso” attacco denigratorio mediatico.

E per finire solo un interrogativo: come mai la famiglia Romeo continua ad affidare la salute riabilitativa del figlio al Centro Ce.J.Ri così “ incompetente “che, utilizzando le parole del signor Romeo…”invece di guarire arreca gravi danni psicofisici, morali e pecuniari al figlio”’? .. Come mai la famiglia, a distanza di quattro anni, ricorda di denunciare solo ora, in concomitanza con il rifiuto da parte della Società di assecondare una richiesta risarcitoria abnorme ? Si tratta di una mera distrazione o di altro?

Il Presidente

Avv. Carmelo Macrì

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