LEGACOOP: LA PSICHIATRIA TERRENO FERTILE PER LE POLITICHE DEL RIMANDO

LEGACOOP: LA PSICHIATRIA TERRENO FERTILE PER LE POLITICHE DEL RIMANDO

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Si sa che la psichiatria, da sempre, è stato terreno fertile per l’adozione delle politiche del rimando e della “disattenzione”. E purtroppo la storia politica-amministrativa della Calabria è ben lungi dal tracciare percorsi diversi, anzi. La strada intrapresa in diverse circostanze dalle amministrazioni locali ben si presta a rappresentare questo scenario. Qualche esempio? Il ritardo con cui si è pervenuti alla chiusura delle strutture Manicomiali rispetto alle Regioni “normali”. Casi particolarmente “fulgidi” di disattenzioni. Il Manicomio di Reggio chiuso “solo” nel 1990, ma perché l’area serviva ai carabinieri. Ma c’è di peggio. Lo scandalo, recente, di Serra D’Aiello “il manicomio delle morti bianche”; quello  di Girifalco, strutture  solo “ricondizionate”  più che chiuse,  nel 2009 attraverso una deliberazione di Giunta, la 141 prodotta dalla Giunta Loiero, le cui “intuizioni” hanno di certo  fatto rivoltare i principi della 180  e certamente lo stesso  Franco  Basaglia nel sepolcro veneto.

LegacoopSociali Calabria nel territorio, da sempre, ha seguito con attenzione le problematiche connesse alla psichiatria non concedendo “sconti” ad amministrazione alcuna, indipendentemente dal colore e  da chi la rappresentava. Sulla delibera 141/2009 che di fatto ha rappresentato le linee guida del settore,  l’Organizzazione ha espresso  subito un giudizio tranciante e pertanto aveva accolto con un sospiro di sollievo i successivi provvedimenti adottati nel 2012,  che rilevavano la necessità di definire nuove linee guida per la residenzialità psichiatrica.

Si cercavano pertanto con pazienza dai diversi interlocutori, risposte concrete, fornendo ampia collaborazione al riguardo, per la costruzione, in un clima di largo ed articolato confronto tra forze sociali e politiche, di nuove linee guida. Percorso questo che necessariamente deve tenere conto dell’esperienze maturata e dal contributo che la cooperazione sociale ha saputo dare nell’assistenza di soggetti psichiatrici, dalla chiusura del manicomio di Reggio Calabria (1990)  ad oggi.  Una storia che non può né deve essere cancellata, ma rivisitata, certamente migliorata in termini di arricchimento dei servizi e di rafforzamento della cultura dell’inclusione, affinché sia data garanzia anche al soggetto con sofferenza psichica di quei diritti di cittadinanza più semplici.   

L’attuale amministrazione Regionale nel cercare di dare una prima risposta al riordino  del settore ha istituito un “ Tavolo  Tecnico” , che costituito dal Direttore del Dipartimento Salute della Regione Calabria, su richiesta delle Centrali Cooperative è stato convocato  solo due volte (a settembre ed ottobre 2015) e si è  limitato ad indicare i tempi ( tre step con scadenza febbraio, giugno e dicembre 2016) ma non le regole del percorso per far si che le cooperative che attualmente gestiscono i servizi in convenzione  possano richiedere l’accreditamento come strutture private.  Con un’evidente corto circuitazione logica laddove si pensi che  vengono fissati i tempi di realizzazione di  un progetto prima della definizione  dei contenuti.

Ma c’è di più. Infatti di recente l’ASP 5 ha convocato le cooperative per la sottoscrizione di un ennesimo “contratto ponte” dai contenuti confusi, con una serie di criticità ed incomprensibili alla lettura.  In particolare, rispetto gli standard di personale, ripropone gli stessi parametri della delibera 141 riducendo le figure riabilitative a due soli educatori in totale, mentre per la parte sanitaria verrebbero impiegati 6 operatori socio –sanitari e 3 infermieri. Tali standard, oltre ad essere evidentemente improntati verso un servizio precipuamente assistenziale e non riabilitativo come invece voluto dalla legge 180, appaiono del tutto inadeguati ed insufficienti a garantire il servizio nelle 24 ore ai 20 utenti previsti per singola comunità.

 Gravi e conseguenziali le ricadute sulla qualità e quantità dell’occupazione. 

Evidenziamo come occorra garantire livelli adeguati e differenziati in relazione ai bisogni degli utenti nelle diverse strutture, ritenendo che le risorse umane impiegate sinora nella gestione dei servizi costituiscono un capitale da valorizzare;  mentre l’ASP  e la  Regione  proclamano  dichiarazioni d’intenti sovrapponibili a quelli di LegacoopSociali,  registriamo come finora l’azione della pubblica amministrazione abbia subito una scissione rispetto agli obiettivi dichiarati ed agli impegni assunti, nella formalizzazione degli atti “importanti”, in particolare attraverso i contenuti del recente “contratto ponte”.

Ciò assunto LegacoopSociali Calabria ritiene di dover pubblicamente chiedere la necessaria inversione di rotta, attraverso la ripresa immediata dei lavori del tavolo tecnico affinché si pervenga a definire un percorso articolato e coerente per far si che, nei tempi prefissati, possano essere raggiunti obiettivi di qualità e non solo sbandierare traguardi temporali fittizi sacrificando, ancora una volta, i diritti degli utenti ad avere servizi qualitativamente adeguati.

Nel sottolineare la gravità e l’importanza del momento, Vogliamo  richiamare  l’attenzione sulla questione delle strutture psichiatriche da parte del Commissario Regionale alla Sanità, del Presidente della Giunta, del Presidente del Consiglio, del Dirigente del Dipartimento Salute, dei Commissari dell’ASP, evidenziando come la gestione della psichiatria costituisca, per ogni amministrazione, una sorta di “cartina al tornasole”, un indicatore pregnante della qualità e della trasparenza dell’azione.

Per tali motivi, LegaCoopSociali Calabria, auspica il positivo intervento di tutti i consiglieri regionali a cui questa comunicazione verrà personalmente consegnata e dei gruppi rappresentati.

Decisi a sostenere ed assumere qualsiasi iniziativa presso le sedi opportune, qualora non arrivino  risposte concrete, a tutela degli utenti ed a garanzia degli operatori che vi operano, le cooperative aderenti, quindi i soci e lavoratori che le compongono, si dichiariamo pronti a proclamare lo stato permanente di agitazione.

LegacoopSociali Calabria

Lorenzo Sibio

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