Un’altra tartaruga ferita dal palangaro. Da Briatico a Brancaleone

Un’altra tartaruga ferita dal palangaro. Da Briatico a Brancaleone

Riceviamo dai volontari del Centro di Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone:

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Amo da pesca e lenza in nylon, questa è la costante che caratterizza in nostri recuperi. Tartarughe spiaggiate o in prossimità della battigia allo stremo delle forze, dopo lunghi periodi alla deriva e sofferenti raggiungono la costa e, se fortunate, incontrano un umano che si trasforma in speranza se decide di aiutarle e chiamare i soccorsi, magari la Guardia Costiera. Così è successo ieri, quando nelle acque di Briatico, un subacqueo ha avvistato una tartaruga in difficoltà e ha deciso di contattare la Capitaneria di Porto di Vibo Marina che, a sua volta, ci ha allertati per prestare soccorso all’animale. Dopo circa due ore di strada siamo arrivati sul posto e, senza sorpresa, abbiamo trovato, ancora una volta, una giovane Caretta caretta molto debilitata, con della lenza da pesca fuoriuscirle dalla bocca. Nonostante le sue critiche condizioni, è stata comunque più fortunata delle tante, troppe, tartarughe marine che si spiaggiano morte.

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Le due ore di auto che ci separano dall’ospedale delle tartarughe di Brancaleone sembravano interminabili, e una volta giunti a destinazione “Fragola”, così battezzata dal personale, è stata sottoposta alle prime visite, esami e indagini veterinarie. La radiografia, come sospettato, ci ha confermato la presenza di un amo in esofago.

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Fragola è l’ennesima vittima del palangaro (attrezzo da pesca utilizzato per il pesce spada e il tonno). La sensibilizzazione ai pescatori non è mai troppa. Ancora oggi, purtroppo, non hanno compreso l’importanza di salvare le tartarughe marine, ne’ il fatto di come queste rappresentino un anello importantissimo all’interno dell’ecosistema naturale marino, e della pesca stessa, dalla quale i pescatori trarrebbero molti più vantaggi.

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Si Ringrazia per la collaborazione il 2° C° Np Rao Biagio e tutto il personale della Guardia Costiera di Vibo Marina e i sub che l’hanno rinvenuta.

Chiunque volesse aiutarci a sostenere le spese per salvare “Fragola” , e non solo, può farlo attraverso una donazione sulla pagina: crtmbrancaleone.it/sostienici

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