Editoriale: cambia la giunta comunale, rimane uguale la minoranza

Editoriale: cambia la giunta comunale, rimane uguale la minoranza

Sulle ultime vicende politico-amministrative di Gioiosa Jonica, ci sia consentito manifestare – sia pure in modo inevitabilmente parziale e schematico – un paio di riflessioni.

1 – La prima riguarda il fatto in sè, il senso politico e la prospettiva sostanziale di un cambio (anche profondo, con due assessori nuovi e una profonda ridistribuzione delle deleghe) all’interno della giunta guidata dal sindaco Fuda.

Rimaniamo ai fatti. Nel giro di pochissime ore, la giunta viene prima azzerata e subito dopo ricostituita nella sua interezza. La nota ufficiale – proveniente direttamente dall’ufficio del sindaco – parla testualmente di “una scelta già in programma, scaturita dalla valutazione fatta dall’intero gruppo su questi primi tre anni di Amministrazione (poco più di metà mandato), nonché dal desiderio di rilanciare con ancora più forza l’azione dell’Amministrazione Comunale”. (leggi QUI)

Il Sindaco di Gioiosa Jonica, Salvatore Fuda

Il Sindaco di Gioiosa Jonica, Salvatore Fuda

Non abbiamo motivo di dubitare delle parole del sindaco, visti soprattutto la rapidità e lo spirito unitario con i quali l’operazione – e cambiare due assessori su quattro è operazione sempre assai delicata – è stata compiuta. Peraltro, il comunicato ufficiale indica anche una valutazione sulla disponibilità di tempo garantita dai singoli assessori: chiaro riferimento, con ogni probabilità, all’Assessore Palermo, i cui impegni lavorativi fuori regione inevitabilmente ne stavano già limitando azione e impegno.

Maurizio Zavaglia e Antonio Palermo sono stati assessori importanti, di peso, i cui dossier nell’ambito del risanamento del bilancio e delle politiche ambientali erano di assoluto rilievo: la nuova giunta eredita un contesto già ampiamente ordinato ed elaborato, ma avrà comunque molto da fare e molto da innovare. Peraltro, rimane aperta la questione anche del Presidente del Consiglio Comunale: Laura Crimeni ha legittimamente deciso di assumere l’incarico di assessore, sarà ovviamente sostituita alla presidenza del civico consesso (immaginiamo tocchi a Maurizio Zavaglia).

Al momento, quindi, non possiamo che attendere e valutare sui fatti. La nuova giunta ha alcuni compiti prioritari cui assolvere nel più breve termine possibile: avviare la raccolta differenziata, portare a regime l’Unione dei Comuni, realizzare le varie opere pubbliche in itinere (pensiamo al campo sportivo o al cimitero comunale), attaccare le sacche di evasione ed elusione fiscale (soprattutto sull’acqua), implementare servizi sociali e di supporto alle famiglie. Con sullo sfondo sempre un grande problema democratico: colmare la distanza tra palazzo e società, costruendo percorsi efficaci di partecipazione dal basso.

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2 – La seconda riflessione che vogliamo avanzare all’attenzione dei nostri lettori concerne la vitalità complessiva della politica gioiosana.

Lo diciamo a chiare lettere: è incredibile, quasi surreale, che una giunta venga rivoluzionata nel suo assetto e nella sua organizzazione interna e non vi sia alcuna voce di minoranza ad esprimersi pubblicamente. A cosa servono i consiglieri e le forze d’opposizione, se ancora vi sono, in una comunità come Gioiosa Jonica? I partiti, soprattutto quel Partito Democratico che rivendica di essere l’unico realmente organizzato sul territorio, hanno ancora la forza di manifestare la propria identità? Domande alle quali abbiamo grande difficoltà a saper rispondere.

Una democrazia, sia pure piccola e locale come quella di Gioiosa Jonica, vive anche e soprattutto delle voci dissenzienti, delle opinioni eterodosse. Serve dialettica. Eppure, nemmeno dinanzi a fatti politici di primaria importanza (come, per l’appunto, il cambio di assessori e di deleghe), vi sono consiglieri comunali o movimenti politici che riescano ad alimentare un pur minimo dibattito pubblico.

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La cosa bella è che fra poco più di un anno, quando comincerà a scorgersi il traguardo finale dell’attuale consiliatura e le nuove elezioni comunali saranno sempre più vicine, personalità e gruppi vari – gli stessi che non riescono nemmeno a seguire un consiglio comunale o a ragionare su un problema collettivo – cominceranno a sgominare nel tentativo di trovare una collocazione utile in vista della prossima contingenza elettorale.

La cosa, comunque, dovrebbe stupirci poco: si è imposta, anche a Gioiosa, la malsana idea secondo la quale conta solo vincere e stare in maggioranza, che fare opposizione non sia impresa che meriti di essere realmente considerata, che l’impegno politico quotidiano – senza gratificazioni immediate e talvolta anche senza visibilità – valga poco o nulla.

Non casualmente, e concludiamo così, l’attuale consiglio comunale vede l’assenza dei due candidati sindaci perdenti, dimessisi subito dopo la sconfitta alle ultime elezioni comunali.

 

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