Arria Ernani a Palazzo Amaduri: l’eclettismo dell’arte

Arria Ernani a Palazzo Amaduri: l’eclettismo dell’arte

Arria Ernani è un personaggio intenso e plurale, dalle mille espressioni artistiche e dall’eclettismo come normale rappresentazione della propria personalità.

Nato a Messina ma cresciuto a Reggio Calabria, trapiantato a Milano per via della sua carriera militare, studente in Psicologìa, formatore presso le scuole elementari, pittore e scrittore per vocazione intima: lo abbiamo incontrato a Palazzo Amaduri a Gioiosa Jonica, dove ha avuto modo di esporre le sue tele nella due-giorni di “Gustando il Borgo”. Ed è stata una chiacchierata assolutamente godibile, per toni puntualmente usati e per contenuti trattati.

L'artista Arria Ernani

L’artista Arria Ernani

Forzando la sua plateale timidezza e il suo naturale pudore, Ernani ci ha trasportato nel suo mondo sognante, fatto di colori e di tinte molto forti: un mondo che, confessiamo un nostro pregiudizio di fondo, difficilmente avremmo immaginato di scorgere in un uomo che serve lo stato quale militare in carriera.

L’artista reggino ci confessa subito la sua passione per Gioiosa Jonica: “è una cittadina che conosco da anni, che mi colpisce sempre per la piacevolezza del suo abitato e per la profondità dei suoi abitanti”.  E subito dopo, sottolineando la splendida accoglienza ricevuta nella prima serata di “Gustando il Borgo”, ci racconta l’aneddoto della bambina che osserva e ammira lungamente i suoi quadri per poi lasciare un messaggio scritto assolutamente efficace nella sua semplicità estrema: “mi sono proprio piaciuti”.

E la pittura di Arria Ernani è davvero un piacere agli occhi. Nate da un progetto del 2014 e dalle ricerche accurate dell’autore, le tele presenti a Palazzo Amaduri colpiscono immediatamente l’estetica dello spettatore: un’esplosione di colori, un vortice di forme, declinate in tecniche pittoriche anche assai diverse per stile e per esecuzione pratica.

Il tema scelto è quello della mitologia: classica, nordica, africana. Storie e personaggi rappresentati in modo assai innovativo, secondo un gusto personale nel quale è lampante la ricerca di una propria specifica originalità. Ernani, sempre ben camuffato all’ombra della sua spontanea ritrosìa, ci racconta con particolare trasporto un quadro intitolato “La nascita delle razze”, che riprende un mito dell’Africa nera: “è la storia di un ragazzo che abusa della moglie di un potente principe e che è costretto a scappare via insieme a tutta la sua famiglia. Il principe – profondamente incattivito dalla vicenda – inizia una vera e propria caccia all’uomo, con l’intento di vendicarsi. Un uccello rapace improvvisamente rapisce il ragazzo in fuga con la sua famiglia e lo protegge nel suo nido. Dinanzi alla fame, però, i fuggiaschi sono costretti a cibarsi delle uova deposte dal grande uccello: da lì, la reazione del rapace che butterà i suoi protetti su alcuni alberi di arancio, su un pentolone d’olio, nel cuore del Mar Nero. Dai primi, nasceranno gli uomini bianchi; dai secondi, gli arabi; dai terzi,  ecco i neri”. 

I quadri di Ernani non sono ancora conosciuti per come meriterebbero. L’autore li ha esposti in una manifestazione a Barcellona, curata direttamente dall’autorità municipale della città catalana; inoltre, ha tenuto anche una mostra personale a Palazzo Cusani, in Via Brera a Milano.

Ma l’autore reggino non è soltanto pittore. I suoi interessi vanno oltre, concentrandosi anche sulla letteratura. Di prossima distribuzione, ad esempio, sarà il libro “L’amore è il suo viaggio”, un testo accompagnato da speciali chine di sua realizzazione. Un’altra pubblicazione gli è stata appena commissionata per il centenario del primo conflitto mondiale e riguarderà le vicende raccolte nel diario di un ragazzo al fronte durante la “Grande Guerra”.

Concludiamo la nostra chiacchierata con l’augurio di rivederci presto, magari proprio a San Rocco. Auspici puntualmente soddisfatti: Arria Ernani, notizia di ieri, sarà di nuovo a Palazzo Amaduri nei giorni 27 e 28 Agosto, durante i festeggiamenti patronali di Gioiosa Jonica.

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