Gioiosa Ionica, il pocket money dei rifugiati per i bambini terremotati

Gioiosa Ionica, il pocket money dei rifugiati per i bambini terremotati

Fonte: http://www.wereporter.it/terremoto-gioiosa-ionica-il-pocket-money-dei-rifugiati-per-attivita-dedicate-ai-bambini/

prima giornata di volontariato presso il Centro Storico grazie ai migranti ed al Comune gioiosa jonica

ROMAMille euro da devolvere all’Arci per le attività post sisma, dedicate in particolare ai bambini. E’ questa la donazione fatta dai rifugiati di Gioiosa Ionica, che ieri, subito dopo il terribile terremoto che ha colpito il centro-Italia, hanno deciso di rinunciare alla loro piccola diaria (il cosiddetto pocket money di 2,50 euro) per solidarietà con le persone sfollate nel Lazio e nelle Marche. L’iniziativa ha subito fatto il giro del web.

“L’idea è partita direttamente dai ragazzi– racconta Giovanni Maiolo, di Rete dei comuni solidali e responsabile del progetto Sprar -. Dopo aver visto le terribili immagini che arrivavano dai comuni colpiti ci hanno chiesto come potevano dare una mano e così l’idea è stata quella di devolvere la quota di pocket money”. Alcuni rifugiati hanno deciso di rinunciare alla diaria di un giorno, altri a quella di una settimana. Alla loro cifra si sono poi aggiunte le donazioni degli operatori del centro di accoglienza. “Abbiamo raggiunto circa mille euro – aggiunge Maiolo – . Abbiamo contatto l’Arci che ci ha assicurato che quella cifra servirà per le attività post sisma, in particolare per quelle che riguardano i più piccoli. Ovviamente la nostra è una piccola cifra, ma il valore è proporzionale a quello che i rifugiati hanno a disposizione”. L’Anci, in una nota, ha auspicato che iniziative come quella dei richiedenti asilo di Gioiosa Ionica possano velocemente estendersi a tutte le altre strutture Sprar presenti nei Comuni italiani.

Intanto altre iniziative di solidarietà sono partite spontaneamente da chi riceve accoglienza nel nostro paese. Ieri, infatti, venti ragazzi, quasi tutti nord africani, ospiti in un centro di accoglienza a Montepradone (Ascoli Piceno) si sono recati ad Amandola, uno dei paesi colpiti dal sisma, per aiutare i soccorritori. Anche i migranti che vivono davanti all’ex centro Baobab di Roma si sono resi disponibili per aiutare nelle zone colpite.

Anche ad Amatrice c’erano dei richiedenti asilo in accoglienza, quattro dei quali sono rimasti feriti. Un ragazzo risulta disperso mentre sette persone sono state trasferite negli ospedali per ricevere cure adeguate, e nessuno sarebbe in pericolo di vita. Nel frattempo stati attivati i trasferimenti in altre strutture per i 24 beneficiari di protezione rimasti senza accoglienza. (Agenzia Redattore Sociale)

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