Hanno scartato Sanders e ha vinto Trump

Hanno scartato Sanders e ha vinto Trump

Fonte: temi.repubblica.it

di Paolo Flores d’Arcais

Il Partito democratico ha preferito consegnare gli Stati Uniti a un miliardario reazionario e razzista, amico di Putin e altre genie di dittatori, anziché vincere le elezioni candidando Sanders. Lungo tutto il corso delle primarie i sondaggi erano stati chiari e reiterati: tra Sanders e Trump la vittoria di Sanders era strasicura, con margini al di là di ogni possibile errore di sondaggio, mentre Hillary risultava sconfitta o al massimo in situazione di grande incertezza.

Perché allora il Partito democratico ha preferito fare harakiri? Perché per l’apparato, e per i grandi gruppi che finanziano le campagne elettorali, meglio (o meno peggio) un esponente dell’establishment quale è Trump, anche se razzista e ultrareazionario, anziché un moderato socialdemocratico intenzionato ad aumentare un poco il salario minimo. Il Partito democratico è parte integrante di un establishment per il quale esiste solo il Dio Mammona, e il profitto è il Sancta Sanctorum di tutti i valori, altro che eguale diritto al “perseguimento della felicità” come promesso dalla Dichiarazione di Indipendenza con cui gli Stati Uniti entrano nella storia.trump- ev

Le lezioni da trarre sono ovvie, ma lo erano anche prima: i democratici coerenti possono vincere solo se non rinunciano all’abc di “radicalità” che poi significa solo fedeltà ai valori di “giustizia e libertà” ricamati in tutte le Costituzioni democratiche e poi calpestati dagli establishment nella politica di governo di ogni giorno. Solo una politica di costante e asintotica eguaglianza può salvare le democrazie. Ma questa ovvietà, logica e storica, confligge con gli interessi di chi nei decenni passati è riuscito a sequestrare in monopolio gli spazi della sinistra organizzata, rendendola una articolazione della destra: Blair definitivamente, ma già il secondo Mitterand che tradisce le promesse (e Carter e Clinton che sopprimono i “lacci e lacciuoli” rooseveltiani che tenevano un poco a freno gli spiriti animali dei poteri finanziari: il risultato si è visto e lo si paga ancora oggi in tutto il mondo).

Chiudere definitivamente con ogni “sinistra” ormai divenuta strutturalmente e inguaribilmente articolazione della destra, è la premessa ineludibile per salvare le democrazie dall’avvitamento che le sta distruggendo.

(9 novembre 2016)

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