PD: CONTROREPLICA al consigliere Oppedisano su questione incarico legale esterno

PD: CONTROREPLICA al consigliere Oppedisano su questione incarico legale esterno

Riceviamo e pubblichiamo:

Apprendiamo dalla stampa dell’ennesimo tentativo, da parte di quest’Amministrazione, di stravolgere i fatti e di capovolgere la verità, relativamente a quanto di recente denunciato dal Partito Democratico, in una nota a firma di Giusy Massara.
Autore della replica è, ancora una volta, il Consigliere Oppedisano che stavolta però non scrive in qualità di rappresentante di Fattore Comune (forse perché i suoi esponenti di Giunta erano entrambi assenti al momento del voto della delibera in contestazione???) ma, addirittura, quale espressione dell’intero gruppo di maggioranza, dimostrando così, se ancora qualcuno avesse dei dubbi in merito, che è Fattore Comune a dettare l’indirizzo politico amministrativo al resto della compagine consiliare di maggioranza, compreso il Partito del Sindaco, ormai assuefatta al ruolo di cortigiana senza autonomia di pensiero (con buona pace del diverso verdetto scaturito dal voto dei cittadini di Siderno, che invece avevano relegato il movimento del sindaco ombra, a forza marginale, ampiamente staccata da PD e CD).
Ma andiamo al merito: che questo Governo cittadino avesse ormai intrapreso un trend verso l’esternalizzazione di incarichi e consulenze, lo si era capito da un pezzo. Quello del professionista palmese è solo l’ultimo di una serie di affidi a “luminari” esterni, estratti dal cilindro dei vari Tribunali d’Italia! Possiamo perfino capire (anche questa non sarebbe una novità!) che si tenti di replicare e di contrattaccare, accusando il Pd locale di essere “propagandista” (ognuno si difende come sa e come può); ci saremmo però aspettati, se non altro per rispetto all’intelligenza dei sidernesi, un minimo di sforzo e di fantasia in più, cercando perlomeno di restare all’interno dell’oggetto in contestazione.


Non è naturalmente questa la sede opportuna per interpretazioni sulla natura giuridica dei servizi legali e/o per sollevare querelle sulla distinzione tra incarichi fiduciari esterni e “mini-gara”, invero mai nominata o citata nel precedente nostro comunicato, cui rimandiamo al Consigliere Oppedisano una sua più accurata lettura.
Qui giova soffermarsi sulla circostanza che, con l’entrata in vigore del Codice dei Contratti Pubblici c’è stato, di fatto e con buona pace di quanto contrariamente asserito, il superamento del c.d. affidamento intuitu personae e, come ovvio, anche del principio enucleato dalla sentenza del Consiglio di Stato, Sezione Quinta, n. 2.370 dell’11.05.2012, riportato nella Delibera di Giunta n. 25 del 02 Febbraio u.s., di conferimento dell’incarico esterno.
In proposito, di recente, la Corte dei Conti ha evidenziato che tali incarichi dovrebbero essere sempre assegnati tramite procedura oggettiva, trasparente e imparziale, assumendo che, proprio in ottemperanza al combinato disposto del nuovo Codice, si tratta di autentici appalti che esigono, se non proprio il rispetto pedissequo delle norme dello stesso codice, la necessità che venga strutturato un procedimento di gara (almeno!) informale, con tanto di avviso/bando e, soprattutto, con le varie implicazioni degli appalti.
Insomma, tradotto dal giuridichese, la Corte dei Conti ha chiaramente detto che una procedura pubblica e trasparente deve essere la regola, l’affidamento esterno e fiduciario l’eccezione!! Eccezione da praticare in casi particolari, ristretti e sempre, spiegando in maniera precisa e puntuale, quali sono le motivazioni particolari e concrete che hanno richiesto di non applicare la procedura pubblica, soprattutto quando l’Ente ha già dei legali in convenzione.
È chiaro che in un simile scenario, dire semplicemente che “il legale scelto in modo fiduciario è di comprovata esperienza in materia” e che dalla sua scelta derivano “evidenti vantaggi per la collettività” si risolve in una presa in giro. Ci mancherebbe pure che il legale fosse inesperto e che la scelta fosse svantaggiosa per la cittadinanza!!!! Questi sono dei requisiti base, il minimo sindacale di ogni scelta della pubblica amministrazione. Se l’interpretazione fosse solo questa, il nuovo codice degli appalti sarebbe completamente inutile.
La scelta avrebbe dovuto essere oggettiva e trasparente! Questa cittadina lo merita se non altro per escludere ogni dubbio circa la sussistenza di interessi particolari che hanno connotato le scelte scellerate di passate amministrazioni e che hanno condotto il paese al Commissariamento ed al successivo dissesto.
A parte quindi la spiegazione ridondante e fine a se stessa, c’è poi il fatto, ben più grave, che non è assolutamente vero che “l’Ente ha dovuto impugnare la sentenza negativa, riguardante i lavori di sistemazione a verde pubblico attrezzato di Contrada Donisi”.
La sentenza, si badi bene, non ha deciso sulla fattibilità o meno dell’area verde! La sentenza è intervenuta sull’esatta ubicazione della stessa.
Il Tribunale cioè, non ha detto di non fare l’area verde, ma ha detto di farla altrove, in un posto in cui i costi sono più bassi.
Invece di espropriare un parco privato (che comporta un indennizzo molto alto) il Giudice ha individuato un sito dove ci sono terreni agricoli (con dei costi di indennizzo molto minori per l’Ente).
In questo senso e proprio in virtù di un maggiore vantaggio per la collettività la scelta di appellare una simile sentenza appare “politicamente inopportuna”.
Come, dunque, non chiedersi se il vantaggio paventato dal Consigliere Oppedisano e, per lui, dalla maggioranza tutta, derivi da visioni di orizzonti politici poco lungimiranti e/o distorti, che questa Amministrazione continua ad avere e a non voler abbandonare.

Il direttivo del Partito Democratico

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