Quella “Santa” più potente al Mondo: la ‘Ndrangheta

Quella “Santa” più potente al Mondo: la ‘Ndrangheta

Fonte: http://www.panorama.it/news/cronaca/quella-santa-piu-potente-al-mondo-la-ndrangheta/

Gli affiliati la chiamano “Santa” o “Picciotteria” ma è conosciuta in tutto il Mondo come “’Ndrangheta”.
La ‘ndrangheta, nata tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 del XIX secolo, da alcune cellule degenerate del brigantaggio aspromontano in alcuni paesi della provincia di Reggio Calabria, è oggi una tra le più potenti e temute organizzazioni mafiose attiva in particolar modo nel traffico di droga.

I codici e riti di iniziazione
La ndrangheta si differenzia dalle altre mafie per essere un’organizzazione criminale di tipo rurale caratterizzata da riti di iniziazione e codici che ne definiscono le regole ma anche per i legami di sangue tra gli affiliati.

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Il legame di sangue
Alla base della struttura le “’ndrine” ovvero le famiglie che attraverso matrimoni e alleanze gestiscono e controllano non solo i territori ma anche l’economia.

Negli anni Sessanta, infatti, si converte proprio a mafia basata su legami di sangue e crescono in importanza 3 ‘ndrine o famiglie: iPiromalli nella piana di Gioia Tauro, i Tripodo a Reggio Calabria e i Macrì nella Locride.

Anonima sequestri e narcotraffico
In questo periodo la ‘ndrangheta, allora ribattezzata l’anonima sequestri, comincia a usufruire del sequestro di persona per avere immediate liquidità da reinvestire nel narcotraffico.

La sua attività principale, attualmente, è in effetti il narcotraffico ma è immediatamente seguita dalla partecipazione in appalti, condizionamento del voto elettorale, estorsione, usura, traffico di armi, gioco d’azzardo, traffico di esseri umani, e smaltimento di rifiuti tossici e radioattivi, prodotti alimentari e società di sportive.

L’organizzazione criminale inizialmente operante nella provincia di Reggio Calabria dove è fortemente radicata, si è poi estesa in modo altrettanto dominante anche nelle province di Vibo Valentia, Catanzaro, Crotone e Cosenza.

Una struttura piramidale
Fino al 1985 non esisteva nulla di simile alla “cupola” di Cosa nostra. Poi, a partire da quell’anno, le cosche della provincia di Reggio Calabria iniziano a strutturarsi in modo verticistico attraverso la “Santa” o Società Maggiore che presenta però differenze significative.
Chi fa parte della Santa sono esponenti con il grado o dote di santista vangelista, quartino, quintino e associazione.

I mandamenti
Inoltre dal 1991 è stata introdotta in Calabria la suddivisione territoriale in 3 mandamenti:

  • la Piana o mandamento tirrenico (Piana di Gioia Tauro)
  •  la Montagna o mandamento ionico (la Locride)
  •  la Città (Reggio Calabria).

Queste, come tutti i locali al di fuori della Calabria e dell’Italia stanno al di sotto di una commissione definita “Provincia” o Crimine la cui esistenza è stata accertata e “cristallizzata” nel giugno 2016 con la sentenza del processo Crimine della Corte di Cassazione.

Il Santuario dei Polsi e il Crimine
Questa sorta di Cupola, detta anche Crimine, si riunisce nel santuario di Polsi, luogo sacro della ‘ndrangheta per assumere decisioni o per eleggere il capo-crimine.

Il Crimine sarebbe composto dal capo-crimine. Ad oggi l’unico capo-crimine conosciuto è il rosarnese Domenico Oppedisano arrestato nell’operazione Crimine del 13 luglio 2010. Poi, dal capo-società e dal mastro-generale.

Il 13 luglio 2010 viene scoperta una nuova struttura nel Nord Italia chiamata Lombardia sempre alle dipendenze delle commissioni calabresi.

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Dalla Calabria al resto del mondo

La ‘ndrangheta, inizia a stabilirsi all’estero fin dalle emigrazioni di inizio secolo, quando ancora non era chiamata con l’attuale nominativo di ‘Ndrangheta ma Mano nera o Picciotteria.

Molto forte è la presenza in Australia, Canada e Germania. Ma la loro presenza è stata registrata anche in Sudamerica, Stati Uniti e in numerosi paesi europei. Ad esempio sono state censite 19 ‘ndrine in Australia, 14 in Colombia, 13 in Germania e 10 in Canada ed alcune opererebbero anche in Thailandia, Antille Olandesi e persino in Togo.

Negli ultimi anni, le rotte del narcotraffico si sono spostate in Africa occidentale poiché più controllato il traffico diretto Europa-Sud-America. Nel continente, la ‘ndrangheta sembra anche abbia commerciato in diamanti nel Sudafrica e smaltito rifiuti tossici principalmente in Somalia, ma anche in Kenya e nella Repubblica Democratica del Congo. 

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