Editoriale: la campagna elettorale è virtualmente iniziata a Gioiosa Ionica

Editoriale: la campagna elettorale è virtualmente iniziata a Gioiosa Ionica

A poco meno di un anno dal rinnovo del consiglio comunale e dalla scelta del nuovo sindaco, la campagna elettorale è virtualmente iniziata a Gioiosa Ionica.

I segnali sono tanti, assai simili a quelli di molte altre esperienze precedenti: soggetti politici e consiglieri comunali che cominciano a destarsi dal loro dolce torpore, iniziative pubbliche finalmente messe in cantiere, riunioni e incontri anche informali per sondare il terreno, ecc.

Protagonista di questa fase di transizione è, evidentemente, il Partito Democratico. Dopo anni di minimo sindacale (per azione amministrativa in consiglio comunale e per proposta politica nella società gioiosana), i dem gioiosani sembrano aver riscoperto il gusto della militanza attiva: interrogazioni, manifestini, petizioni popolari, dibattito sui social, nuova organizzazione interna. 

La cosa, ovviamente, è positiva: Gioiosa Ionica ha bisogno di politica, abbondante e di qualità, fatta di confronto dialettico e di radicamento sociale, con gruppi democraticamente organizzati che decidono di giustapporsi efficacemente in un vero spazio pubblico. Magari, non sempre si coglie pienamente nel segno (vedi posizione, un pò strumentale, sul bilancio comunale; vedi petizione, non propriamente corretta, sul campo sportivo): ma è comunque fondamentale che vi sia una qualche forma di opposizione e che si torni in qualche modo a discutere di cose concrete (anche per questo, ci piacerebbe conoscere l’esatta posizione del PD di Gioiosa Ionica su snodi decisivi come: SPRAR e accoglienza migranti, beni confiscati, ciclo dei rifiuti e differenziata, gestione patrimonio storico-culturale, recupero dell’evasione).

Il Palazzo Municipale di Gioiosa Ionica

Oltre al PD, si avvertono altre fibrillazioni nei vari interstizi della società gioiosana: mancando una vera politica organizzata, sono già in azione i numerosi personalismi alla ricerca di truppe e di alleanze, una versione quasi privatizzata della democrazia che si farà pubblica soltanto nel momento ritenuto più opportuno. Per molti, anche troppi, è il tempo del chiacchiericcio, degli ammiccamenti, del “non detto”: l’obiettivo è sapersi posizionare nel migliore dei modi, al di là e a prescindere da una chiarezza di valori e di contenuti che possiamo considerare sommamente politica. A questi protagonisti della scena politica (?) gioiosana, diciamo con forza: fate un salto di qualità, oltrepassate una dimensione puramente oligarchica, condividete insieme alla nostra comunità le proposte che pensate di avere per migliorare Gioiosa. 

Di riflesso, vi è (o vi dovrebbe essere) l’azione dell’Amministrazione Comunale. Attenzione: non ci riferiamo solo alle scelte gestionali di ogni giorno, che pure sono di cruciale importanza per il futuro di Gioiosa Ionica; pensiamo anche ad una reale presenza politica, nel cuore della comunità gioiosana, una soggettività in grado di offrire una visione democratica e di convincere tanti pezzi di società potenzialmente interessati (come ha saputo fare, 4 anni fa, il progetto “Gioiosa Bene Comune”).

Questo giornale, e chi scrive in questa sede in modo particolare, non ha mai avuto atteggiamenti pregiudizialmente negativi verso la Giunta Fuda, nella convinzione della bontà del percorso intrapreso in più d’un settore: un limite però vi è stato, sopra ogni altra cosa, e ha avuto a che fare con il coinvolgimento democratico dei cittadini, con il loro protagonismo all’interno di un progetto politico a tutto tondo che sapesse andare oltre l’amministrazione quotidiana. Il “riformismo senza popolo”, se ci è lecito usare questo parallelismo un pò colto, è rischio troppo alto, da non correre mai nemmeno in una piccola realtà di provincia come la nostra Gioiosa.

L’esortazione finale, che fa il paio con le riflessioni critiche sopra indicate, è che “Gioiosa Bene Comune” (o qualunque altra configurazione e nominalismo gli si voglia dare) torni a fare politica: si parte da quanto fatto, analizzandolo e condividendolo; si prosegue fino ad un programma che ci parli di una Gioiosa capace di guardare lontano.

Prepariamoci tutti, allora: alleanze, schieramenti, liste, candidati, simboli, tutto deve venire dopo, prima mettiamo a fuoco – politicamente e democraticamente – il bene tangibile della collettività.

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