Nova: “Cosa sta diventando Caulonia?”

Nova: “Cosa sta diventando Caulonia?”

Riceviamo e pubblichiamo:

L’elezione di un Sindaco è un passaggio decisivo per la vita di una comunità e di una amministrazione. Si decide del presente e del futuro di un territorio difficile come il nostro. Quale è la posta in gioco? In primis l anima del nostro paese, la sua identità. La costituzione è la stella polare della nostra comunità, il suo fondamento e il suo orizzonte.È compito di ogni singolo cittadino difenderla nei suoi valori essenziali a partire dalla democrazia, dal lavoro e dal rispetto della persona. Cosa sta diventando questo povero paese? Ho cominciato a frequentare Caulonia dal lontano 2005 come turista, fino a convincermi nel stabilirmi definitivamente nel 2011.Con il tempo dal paradiso fino ad ora, dove sembra di essere precipitato in un inferno Dantesco; mascalzoni che sporcano le vie , lasciano sacchi della spazzatura riversi per strada, parcheggi selvaggi creaando problemi alla viabilità, incendi , randagismo, atti vandalici, come l ultimi, la distruzione del ponticello pista ciclabile che collega caulonia a Roccella e della sala Fra Martino di Marina.

Si può andare avanti cosi? Non sarebbe il caso di dare un segnale forte a gente che ha il più totale disprezzo del prossimo e delle istituzioni? Ci vuole tanto a mettere dei paletti nelle regole della convivenza tali da impedire che ognuno faccia i propri comodi? Noto, con rammarico che mentre l Amministrazione attuale, tenta nel suo piccolo di poter risolvere i problemi, dalla altra parte la minoranza, fa sentire la sua voce, come giusto sia, su altre situazioni da risolvere. Certamente 150 giorni di amministrazione PD non bastano per portare a termine i punti stilati in un programma, come non basterebbe nemmeno un intera legislatura. Uniti si può fare! Basta con screzi , antipatie, dispetti etc etc. Il mio non è uno sfogo rivolto solo ed esclusivamente a chi ci amministra, no! È rivolto anche a tutti quelli che vedono e non dicono, sanno e tacciono. Cosa può pensare quella parte di elettorato che non ha votato? Mi auspico che con il tempo (anche se la vedo dura per molti motivi) le coscienze si scuotano indignati, come il sottoscritto.

Gianclaudio Nova

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