La Cisl difende i lavoratori del Parco Nazionale dell’Aspromonte, a rischio contratti dipendenti ex LSU/LPU

La Cisl difende i lavoratori del Parco Nazionale dell’Aspromonte, a rischio contratti dipendenti ex LSU/LPU

Riceviamo e pubblichiamo

La scrivente Organizzazione Sindacale è venuta a conoscenza che è circolata una fantomatica lettera di licenziamento a firma del Direttore dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Non sono state sufficienti le disposizioni contenute nella legge di bilancio 2018 ed i relativi stanziamenti, ne quelli previsti nel Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2018 -2020 e nella Legge di stabilità regionale 2018, per convincere che il rapporto di lavoro dei precari della Pubblica Amministrazione calabrese, in scadenza al 31 dicembre 2017, può (dal punto di vista normativo) e deve (dal punto di vista sociale) essere prorogato fino al 31 dicembre 2018. Sono state necessarie due ulteriori Circolari esplicative del Dipartimento Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche Sociali della Regione Calabria per scandire, ulteriormente, la proroga dei termini fino a tutto il 2018.
All’Ente Parco si è preferito continuare nella superficialità fino alla fine, proprio per non voler riconoscere i propri errori, il contratto a tempo determinato non necessità di un resoconto dell’operato del Consiglio Direttivo per concludersi con una letterina con la seguente dicitura “le SS.LL. non sono tenute a prestare attività lavorative per l’Ente Parco Aspromonte a partire dal 2 gennaio 2018”.
Si è dimostrato poca sensibilità, dopo essere stati inermi per un ventennio, anche dopo le ultime novelle legislative, dopo aver beneficiato delle professionalità dei lavoratori ex LSU LPU, si è avuta la presunzione di lasciar a casa, “sic et simpliciter” 21 lavoratori con famiglie a carico, con una disinvoltura di chi sapeva, di chi aveva promesso la firma e la proroga entro il 29 dicembre dei contratti.

Si è approfittato della precarietà, senza dare nessuna ulteriore opportunità, senza nessun’altra chance, ai lavoratori che dopo un ventennio di onesto lavoro, sono costretti, con una semplice comunicazione “denominata licenziamento”, fatta il 30 dicembre alle 17,00 a veder cessare le aspettative per la prosecuzione del contratto di lavoro.
Una situazione che ha pregiudicando lo stato psicofisico dei lavoratori, così come organizzato e messo in atto, simulando una morte improvvisa.
La scrivente Organizzazione Sindacale, pur apprezzando l’impegno del Presidente dell’Ente Parco e del Consiglio Direttivo, tra l’altro Sindaci dei comuni dove gli stessi contratti sono stati rinnovati, diffida dal procedere al licenziamento che pregiudica e danneggia i lavoratori da qualsiasi altra opportunità di stabilizzazione, lavoratori che si trovano nelle condizioni delineate dal D. Lgs. n. 75/2017, attuativo della Legge Madia, dalla Circolare interpretativa n. 3/17 del Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione e, prima ancora, dalla legge n. 147/2013.
Intima a dar seguito alla delibera del Consiglio Direttivo, prorogando i contratti in essere secondo quanto stabilito dall’inequivocabili possibilità offerte dall’intero impianto normativo vigente, in ottemperanza a quanto previsto nella nota 398046 della Regione Calabria del 22 e nella nota ad integrazione n. 400934 del 28 dicembre c.a.
Per questi motivi, la scrivente Organizzazione Sindacale, se non riceve “ad oras” immediato riscontro proclamerà lo stato di agitazione dei lavoratori coinvolti ed adotterà ogni azione di lotta prevista dal sistema vigente normativo, a tutela della prosecuzione del rapporto di lavoro dei dipendenti in questione.

Distinti Saluti

Vincenzo Sera

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