L’Officina delle idee sdogana l’estrema destra a Caulonia

L’Officina delle idee sdogana l’estrema destra a Caulonia

Caulonia è un paese nella cui storia recente l’estrema destra non ha mai attecchito. Nel quadro della triste campagna elettorale nazionale che potrebbe portare al governo i populisti che tutta Europa teme (mi trovo in Portogallo e proprio oggi il telegiornale ha dedicato un servizio alle elezioni italiane, dividendo i contendenti tra europeisti e populisti anti Europa) ad offrire uno spazio di visibilità alla destra estrema italiana ci pensa l’Officina delle Idee, il gruppo capeggiato da Franco Cagliuso che pochi mesi fa ha perso le elezioni comunali per pochissimi voti.
L’Officina delle idee è un raggruppamento estremamente eterogeneo nel quale convivono diverse sensibilità. Non ha una chiara connotazione politica e questa è sia la sua forza che la sua debolezza. DEBOLEZZA perchè non ha una identità definita se non in contrapposizione al Pd/Forza Italia che amministra Caulonia, FORZA perchè in questo modo può fare il movimento pigliatutto, superando gli steccati politici e ottenendo un voto trasversale.
In questa campagna elettorale l’Officina ha deciso di incontrare tutti i candidati che chiedono “udienza” in cerca di voti, senza distinzione alcuna. Tra questi la candidata del partito Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, Polimeno, e poi la candidata del Partito Democratico al Senato Maria Carmela Lanzetta. Una scelta, quella dell’Officina, che rischia di offrire tribune politiche a forze che a Caulonia non hanno mai avuto spazio.
La campagna elettorale in corso mi impedisce di esprimere pienamente la mia posizione e quella di questo giornale orgogliosamente antifascista, cosa che farò dopo le elezioni con tutta la forza possibile, contestando la gravità e la terribile leggerezza commessa dall’Officina delle Idee in un momento storico importante, in cui addirittura il terrorismo fascista viene sottovalutato e quasi giustificato dalle principali forze politiche di questo Paese. Per ora mi limito a dire che l’Officina delle Idee, dietro una scelta qualunquista apparentemente democratica, rischia di creare precedenti pericolosi.

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