“Alla scoperta degli antichi mestieri calabresi”, lo SPRAR di Cinquefrondi insegna divertendo

“Alla scoperta degli antichi mestieri calabresi”, lo SPRAR di Cinquefrondi insegna divertendo

La Cooperativa Sankara-ReCoSol, ente attuatore nel progetto SPRAR di accoglienza ai migranti per il Comune di Cinquefrondi (RC), ha scelto una visita tra il borgo di San Giorgio Morgeto e il verde di Canolo, lungo il percorso che anticamente conduceva i coloni magnogreci dal mare verso le alture dell’Aspromonte. Ne è nata un’originale opportunità di integrazione alla scoperta di tradizioni e artigianato, facendo turismo del territorio con leggerezza, rinsaldando lo scambio e l’amicizia tra persone di culture diverse.

È un martedì di fine aprile inondato di sole quando il piccolo gruppo di beneficiari e operatori dello SPRAR Cinquefrondi si mette in viaggio. A guidarli è Carmela Longo, operatrice sanitaria da sempre appassionata di turismo. È una gita di riscoperta del territorio e parte da un suo spunto. San Giorgio Morgeto è un piccolo borgo arrampicato sui monti, ma nasconde segreti insospettabili. Tutto lo staff di Sankàra-ReCoSol e i quattro beneficiari in progetto hanno apprezzato un’opportunità a metà tra didattica e socializzazione, che coinvolge da vicino le professionalità della docente di italiano, Francesca Ieraci, dell’assistente sociale, Fiorenza Lattari, e del mediatore linguistico Jalal Habach. I tornanti percorsi attraversano le contrade rurali di Polistena, fino alle prime case di San Giorgio. Poco prima del borgo medievale celebrato da D’Annunzio, la prima tappa: la visita alla fabbrica di profumi Carpentieri. I proprietari accolgono il gruppo dello SPRAR, raccontando di come hanno rilevato lo storico marchio Calabrisella e di come sia difficile e al tempo stesso appagante per una realtà in fondo piccola, competere in un mercato così dinamico. Ai beneficiari e agli operatori viene spiegata la procedura di fabbricazione, in parte ancora del tutto artigianale, come un tempo. Gli arredi, i flaconi, le taniche e le essenze raccontano la parte migliore della Calabria, e una tradizione che non smette di guardare al futuro, con la seconda generazione di imprenditori. Il titolare risponde alle curiosità dei nostri ospiti pakistani e gambiani e li invita a sentire il Fior d’Ulivo, il successo più recente della Carpentieri Profumi. Violetta, zagara, bergamotto, gelsomino, bergamotto, limone, ginestra sono le note prevalenti. Prima di andare via, piccoli acquisti e campioncini omaggio per tutti.

 

Poco più in là, le auto fermano al laboratorio di Lavorazione del Castagno di Aldo Mammoliti, tra i pochi a resistere all’invasione dei cesti a basso costo di provenienza asiatica. Qui l’intreccio si fa alla maniera antica e resiste nel tempo, secondo una tradizione che in altre regioni sta scomparendo. I visitatori sono incuriositi dai cesti in magazzino. Quelli in alto raccontano tempi di emigrazione e lavoro nei campi, doti di matrimonio e raccolta delle olive. Non ci sono veri scarti di lavorazione, tutto nulla viene sprecato. Castagno, pioppo, salice, vengono passati a fuoco, martellati a mano e tagliati in strisce sempre più sottili. Alla dimostrazione dell’intaglio, i beneficiari assistono interessati quanto gli operatori. Alto artigianato che non riesce più a passare di generazione in generazione. Il bellissimo cesto realizzato è un dono allo SPRAR; altri, per la tavola, vengono acquistati. Il resto della giornata è pura convivialità, all’area attrezzata di Canolo, dove anche le carni sulla griglia rispettano le convinzioni di ognuno. Una tavola composta con le abilità di ognuno, a cui seggono ragazze e ragazzi africani, asiatici, europei. Più tardi, la visita al Castello di San Giorgio Morgeto, per un panorama che dall’alto porta lo sguardo perso verso il mare lontano. La fontana simbolo del paese, le vie strette del Borgo e infine il Passetto del Re, il vicolo più stretto d’Italia, con i suoi 40 centimetri, rifugio del mitico re Morgete. Tante foto per ricordare i momenti, magari da mostrare in futuro, e ancora più forte la consapevolezza che in due anni lo SPRAR e la piccola città di Cinquefrondi hanno realizzato piccole, grandi cose.

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