Solida Project – Intervista a Giovanni Maiolo in partenza per la Grecia: “Sui migranti l’UE ha lasciato soli i paesi dell’Europa meridionale. E’ corresponsabile della crescita dei populismi”

Solida Project – Intervista a Giovanni Maiolo in partenza per la Grecia: “Sui migranti l’UE ha lasciato soli i paesi dell’Europa meridionale. E’ corresponsabile della crescita dei populismi”

Nella notte tra lunedì e martedì le delegazioni italiane del progetto Solida partiranno alla volta della Grecia.

A guidare la delegazione della Rete dei comuni solidali, associazione di quasi 300 comuni italiani, sarà anche stavolta Giovanni Maiolo, del coordinamento nazionale. Lo abbiamo intervistato per un aggiornamento sull’evoluzione del progetto, finanziato dalla Commissione Europea.

Ancora un meeting internazionale per il progetto Solida. Uno degli ultimi ormai.

Sì, siamo quasi agli sgoccioli di questa fase di conoscenza e connessione di varie realtà amministrative europee. Da martedì saremo ospiti del Comune di Neapoli -Sykeon, vicino a Salonicco e lì ritroveremo le diverse municipalità con le quali da quasi un anno lavoriamo per costruire la prima Rete Europea dei Comuni Solidali. Proprio Salonicco si è trovata a vivere una situazione drammatica a causa delle politiche migratorie europee nei mesi e negli anni scorsi.

Cosa sbaglia l’Europa sulle migrazioni?

Sono profondamente europeista, altrimenti non mi spenderei come sto facendo per la costruzione di Solida, ma per salvaguardare e dare forza ad un progetto europeo basato sulla politica e non esclusivamente sull’economia bisogna dire con chiarezza che le scelte politiche dell’Ue hanno contribuito in maniera decisiva a fare crescere i populismi. I paesi meridionali come l’Italia e la Grecia hanno avuto la percezione, che è ben più di una percezione, di essere stati lasciati soli dal resto d’Europa. Se guardiamo i dati reali e il numero di migranti presenti nei vari paesi europei la realtà ci dice che l’Italia è agli ultimi posti, ma deve fare i conti con gli sbarchi e poi con il regolamento di Dublino III che impone ai richiedenti asilo e rifugiati di restare in Italia. Paesi come la Germania, che hanno economie ben più floride di quelle dell’Italia, della Grecia o della Spagna, imponendo regole ingiuste come quelle di Dublino hanno fatto il gioco delle forxe xenofobe come la Lega in Italia, che sono cresciute a dismisura. Oggi l’Europa stessa è minacciata dal forte consenso che hanno i nazionalisti. E’ chiaro che se si vuole fare sopravvivere l’Unione Europea bisogna cambiare decisamente rotta.

Cosa farete in Grecia?

Abbiamo in programma diversi incontri con sindaci e assessori  comunali e regionali fino  a dirigenti dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e diverse associazioni. Questo è l’ultimo meeting di Solida prima della pausa estiva. A settembre saremo in Slovenia e poi, ad ottobre, tutti i sindaci torneranno a Gioiosa Ionica per costituire ufficialmente l’associazione di comuni europea.

Ha creduto profondamente in questo progetto e non sempre è stato tutto facile. A un certo punto sembrava utopistico riuscire a trovare un compromesso tra i comuni europei per arrivare alla firma di ottobre e invece sembra ormai tutto spianato.

E’ vero, in particolare durante il meeting spagnolo sono emerse molte divergenze che si è però riusciti ad appianare perchè di base era forte la volontà di raggiungere il traguardo. Il lavoro dell’associazione Argo in questo è stato determinante come quello di molti sindaci. Ormai lo statuto è stato deciso, siamo nella fase in cui i consigli comunali lo devono approvare. E la conclusione del progetto Solida, ad ottobre, sarà l’inizio di una nuova avventura europea nella quale come Rete dei Comuni Solidali vogliamo essere protagonisti.

Gioiosa Ionica 24 giugno 2018

Ufficio stampa Solida

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