Le comparse alla recita di Matteo Salvini

Le comparse alla recita di Matteo Salvini

Notizia tratta da: l’espresso

Che il governo Conte non esistesse lo sapevamo tutti dal primo giorno. Pensavamo però, ingenuamente, che esistesse almeno un governo Di Maio-Salvini. La cronaca recente dimostra che esiste solo il governo Salvini.

Matteo Salvini, ministro dell’Interno e vicepremier, decide o comunque detta la linea su tutto: politica estera, economia, salute, trasporti, rapporti con l’Europa, istruzione. Quello che al massimo, e con estrema difficoltà, riescono a fare gli alleati 5 Stelle è cercare di inseguirlo sui suoi stessi temi o smentirlo almeno parzialmente (quando comunque il messaggio che voleva dare lo ha dato).
In questo generale scenario a fare la figura peggiore sono due ministri: il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Danilo Toninelli e la ministra della Salute Giulia Grillo. Non si tratta di due ministri “deboli” si faccia caso: sono i due più fedeli a Luigi Di Maio, già capogruppo a Camera e Senato per i 5 Stelle, e sue “spalle” durante le consultazioni dal presidente della Repubblica.
In questi giorni i due ministri sono stati ridotti a pure e semplici comparse della recita di Matteo Salvini.

Toninelli, responsabile anche dei porti italiani, è stato del tutto esautorato nella gestione della nave Aquarius. Mentre Salvini gridava “chiudiamo i porti”, lui era costretto a spiegare che in realtà non era stato chiuso nulla. Mentre il leghista decideva sulla pelle dei 600 migranti in mezzo al mare, lui doveva rincorrerlo dicendo che era tutto concordato, che era un’idea comune. Nelle ultime ore è ancora incartato con le ong, le loro bandiere, i porti e gli sbarchi: insomma sta sistemando le scartoffie della battaglia di Salvini, cercando però di farsi notare e far notare uno stile un po’ differente. Ciliegina sulla torta: deve anche subire il suo sottosegretario dire in tv che lui non è un ministro. Un elenco non male di umiliazioni per un lavoro appena cominicato.
Giulia Grillo invece è stata appena messa da parte da una dichiarazione, sempre di Salvini, che dice testualmente: «Ritengo che 10 vaccini obbligatori siano inutili e in parecchi casi pericolosi se non dannosi». Certo, il leader leghista ha anche detto: «Siamo in due, c’è un’alleanza Lega-M5s, bisogna ragionare anche con gli alleati, al ministro Grillo ho iniziato a parlare di questi temi». E così in un colpo solo è stata spazzata via la cura e l’attenzione che la neo-ministra aveva dimostrato in queste prime settimane, in cui ha rilasciato dichiarazioni misurate sull’argomento e mostrato una reale competenza sulla materia. Puff, una sparata di Salvini ed è tutto da rifare.

Mauro Munafò

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