SE FOSSI STATA UN EBREA…
Se fossi stata un ebrea sicuramente non dimenticherei mai l’accaduto, non dimenticherei mai il dolore che avrei provato nel vedere la mia famiglia morire così. Non dimenticherei mai la prima fase dello sterminio nel 1933, quando Hitler ci avrebbe esiliato dalla vita sociale. Non dimenticherei mai la notte dei cristalli durante la seconda fase della Shoah nel 1938, quando migliaia di abitazioni e negozi ebraici vennero distrutti. Non dimenticherei mai quando nel 1942 ci avrebbero portato nelle “fabbriche della morte ” per sterminare tutti. In quel periodo circa 11.000.000 di ebrei vennero uccisi nelle camere a gas. Sicuramente la cosa più brutta sarebbe stato il distacco forzato e crudele dalla mia famiglia a causa delle guardie insensibili e crudeli. Il giorno di luce durante questo periodo di buio sarebbe stato sicuramente il 27 gennaio 1945 quando saremmo stati liberati dalle grinfie di quegli orribili mostri.
Antonella Russo e Desirè Panetta
Classe 3^C della scuola media
IC Gioiosa-Grotteria

SULLA SHOAH
Sono piccolo, sono fragile
sono un numero senza valore
ormai non ho più un nome e un cognome.
Il mio papà è ormai fumo,
ricordo solo il suo profumo.
Parlano molto, ma non capisco
e molte volte solo annuisco.
Io non capisco cos’ho di diverso
dai miei amici che parlano tedesco.
Loro lì fuori possono giocare,
mentre io qui posso solo lavorare.
Il mio desiderio vorrei realizzare,
un mondo in cui si impara ad amare.
Perché in fondo anch’io sono un bambino
e non importa se tedesco, ebreo o marocchino.
Desirè Panetta
Classe 3^C della scuola media
IC Gioiosa-Grotteria
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