Insulti razzisti al cestista ragazzino, la squadra smette di giocare per solidarietà

Insulti razzisti al cestista ragazzino, la squadra smette di giocare per solidarietà

Catanzaro, al campionato Under 18. Gli avversari gli gridano più volte “slavo e zingaro di m…”. I compagni escono dal campo a 40 secondi da fine partita

www.repubblica.it CATANZARO – Con i razzisti non ha senso giocare. È stata una decisione unanime e naturale quella dei giovanissimi cestisti della Mastria Vending Virtus Under 18 di Catanzaro, che hanno deciso di lasciare il parquet 40 secondi prima della fine della partita per protestare contro gli insulti razzisti ricevuti dal compagno di squadra, Nikola Markovic. Un ragazzino forse troppo bravo, quindi bersagliato per tutta la partita con insulti e provocazioni dagli avversari del Cus Bari, non troppo più grandi di lui. Ma anche nel campionato di Eccellenza under 18 – denuncia la sua società – il razzismo ormai dilaga e macchia lo sport. “I campioncini baresi anziché marcare la forte ala giallorossa con tecnica ed agonismo, hanno adottato la scelta dell’insulto razzista in continuo. Zingaro e slavo di mer…i più ricorrenti” ha tuonato la Mastria Vending sulla sua pagina Facebook, all’indomani della partita. Un match teso, brutto, sporcato da insulti, provocazioni e reazioni, che gli arbitri hanno lasciato correre “senza interrompere e sanzionare tale inqualificabile condotta tanto antisportiva che incivile” si legge nel comunicato della società.

Anzi, aggiungono, al danno si sarebbe aggiunta la beffa, perché ad essere espulso sarebbe stato proprio Markovic, “reo di aver protestato contro la condotta razzista dei giovani eroi biancorossi”. È a quel punto che i suoi compagni hanno deciso di reagire e di uscire dal rettangolo di gioco insieme a lui. Una decisione naturale, collettiva, di squadra, subito avallata dal coach e dallo staff tecnico, che tuttavia non ha smorzato la tensione. Il Cus Bari ha provato a gettare acqua sul fuoco. Il giocatore responsabile degli insulti razzisti è stato uno solo – si difende la squadra pugliese –è stato subito allontanato dal campo e sarà escluso dalle prossime gare di campionato.

Ma, ci tengono a specificare dalla società, si è trattato solo di un episodio avvenuto a fine partita e “una risposta sbagliatissima alle provocazioni e minacce di tesserati della Virtus Catanzaro”. Traduzione, il ragazzo ha sbagliato ma fino ad un certo punto. Sull’accaduto, si è sollevato un polverone. A sostegno del giovane cestista e della squadra di Catanzaro sono intervenuti il sindaco della città Sergio Abramo, il presidente del Consiglio comunale, Marco Polimeni, e la deputata Wanda Ferro, che hanno duramente condannato l’episodio. E hanno promesso “alla prossima partita saremo sugli spalti a sostegno dei ragazzi della Mastria”.

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