Un ideale senza tempo

Un ideale senza tempo

John Sato ha 95 anni, è un veterano della Seconda Guerra Mondiale, ha problemi di deambulazione e soffre di acciacchi dovuti all’età, che però non gli impediscono di portare avanti le sue battaglie.

Domenica 24 marzo voleva essere presente ad una manifestazione contro il razzismo organizzata a Auckland, in Nuova Zelanda, dopo gli attentati di Christchurch.

Per riuscire nel suo intento, ha dovuto viaggiare per diverse ore cambiando ben quattro autobus.
“Non riuscivo a dormire di notte, era come se avvertissi il dolore di quelle persone.

È fondamentale rendersi conto che siamo un popolo solo e dobbiamo prenderci cura l’uno dell’altro”, ha dichiarato l’uomo.

Le sue parole mi hanno profondamente colpito, perché oggi sembra essere venuta meno la capacità di prestare attenzione al dolore altrui e di vedere nell’altro, semplicemente, un essere umano.
John Sato è andato oltre gli acciacchi dovuti ai suoi 95 anni e ha partecipato a quella manifestazione, guidato dall’idea che ciascuno di noi possa sempre dare il proprio contributo per migliorare la società, e dal sogno di un’umanità più unita e solidale.

Fortunatamente le idee, così come i sogni, resistono allo scorrere del tempo e sono in grado di superare qualsiasi ostacolo.

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