L’appello del cauloniese Nicola Candido: “Una nuova Resistenza è necessaria!”

L’appello del cauloniese Nicola Candido: “Una nuova Resistenza è necessaria!”

di Nicola Candido, Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista

In Europa in parte, in Italia in modo evidente ed eclatante siamo di fronte ad una sconfitta dei valori sociali di convivenza civile. Una trasformazione in atto da anni ma che queste elezioni ha impietosamente certificato. In particolare, sono stati sconfitti quei  diritti sociali che le costituzioni nate dalla Resistenza hanno affiancato e intrecciato con quelli civili. L’idea (e i valori sottesi) di una società solidale è stata sconfitta e che permanga libera (nelle disuguaglianze sfrenate) è  tutto da vedere. In Italia, la fuoriuscita da una società solidale è stata alimentata dall’opportunismo della Lega (fin dalla sua nascita), figlia del berlusconismo, e dalla miopia dei cinque stelle e del PD, che hanno accompagnato questa deriva. Il m5s come i popolari e i liberali nel 1922 con Mussolini, sono stati degli utili idioti al servizio di Salvini che ora li distruggerà definitivamente. Il PD, d’altra parte, è dagli anni novanta che asseconda l’idea liberista e individualista di convivenza e ora non poteva certo voler difendere i valori e le idee di solidarietà ed uguaglianza candidando Carlo Calenda. Di fronte a tutto questo cosa fare?Non esistono soluzioni miracolose. Slogan, simboli o leader della Provvidenza che farebbero la differenza. È un lavoro collettivo di ricostruzione innanzitutto dei valori di solidarietà ed eguaglianza nell’unico modo possibile: praticandoli. In ogni ambito e luogo possibile. Contemporaneamente, senza scorciatoie semplicistiche, occorre ricostruire uno spazio politico che si alimenti dalla solidarietà e dall’eguaglianza partendo da quello che c’è e dal poco che abbiamo messo insieme. Disfare per ricominciare da zero, ci fa avvicinare sempre di più allo zero. Nessuna forza politica della sinistra si salva, in quest’ottica, da sola. E tuttavia è necessario imperniare il patto di unità politica su obbiettivi concreti e che rispondano ai valori di solidarietà ed uguaglianza. Per intenderci, si sta insieme non per unire la sinistra (che oramai ha una connotazione negativa), ma per le 32 ore, per tutelare l’ambiente, per ripristinare i diritti sociali, ecc. Infine, occorre avere il coraggio di dare spazio e responsabilità a nuove persone che in tanti territori hanno costruito una connessione sentimentale forte con i propri cittadini. Anche nelle peggiori sconfitte occorre avere una prospettiva da seguire e un futuro da immaginare. Una nuova Resistenza è necessaria e possibile, mettiamoci in cammino. Ricominciamo a lottare per un mondo più giusto ed equo e non per un risultato elettorale. Quello arriverà solo se riusciremo a cambiare i valori e il contesto in cui viviamo. E in ogni caso, NON CI ARRENDEREMO MAI!!!

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