Sanità nella Locride: l’appello di LocRinasce ai commissari dell’Asp di Reggio Calabria

Sanità nella Locride: l’appello di LocRinasce ai commissari dell’Asp di Reggio Calabria

Photo by Hush Naidoo on Unsplash

Sulla Sanità del nostro territorio, in particolare sulla situazione di criticità creatasi nell’ Ospedale di Locri, nonostante siano stati spesi fiumi di parole, avviate numerosissime iniziative di denuncia ed effettuate dettagliate analisi sulle cause delle responsabilità ai vari livelli, il Movimento politico LocRinasce ritiene che ancora siamo molto lontani da una qualsiasi soluzione. Lo stato dei servizi ospedalieri, a parte qualche eccezione, è quello che i mass media quotidianamente riportano e che i cittadini vivono sulla propria pelle: storie di disservizi, tagli, carenze, riduzioni dei posti letto, difficoltà crescenti in numerosi settori. Una situazione inaccettabile a cui si aggiunge anche il rischio di una progressiva demotivazione degli operatori sui quali ricadono condizioni di lavoro sempre più pesanti.

La misura legislativa approvata di recente dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro Grillo, a nostro parere, va ad incidere sulla valutazione dell’operato dei nuovi direttori generali, sulla gestione a livello economico e su sprechi ed illegalità. Problematiche tutte molto importanti per garantire una ripresa della “normalità” anche se gli effetti non si potranno vedere nell’immediato. A dire il vero ci saremmo aspettati, per quella che è stata definita dallo stesso Ministro una Sanità “da incubo”, l’adozione anche di provvedimenti straordinari di breve periodo, primo fra tutti un percorso preferenziale per l’assunzione delle figure professionali mancanti. Su questo punto, stante l’attuale grave carenza di personale e la prospettiva di un ulteriore depauperamento delle piante organiche con il pensionamento anticipato di molti dirigenti medici che a breve si creerà, esiste il fondato timore che la situazione nell’ Ospedale di Locri peggiori, qualora dovesse verificarsi il blocco del turnover, così come già annunciato. In atto sono già molti i reparti che hanno organici sottodimensionati, unità operative che hanno dovuto ridurre il numero dei posti letto utilizzabili e strutture che non hanno nemmeno potuto attivare i posti letto già programmati.

Come Movimento politico per la città, facciamo appello alla sensibilità dei Commissari dell’ ASP di Reggio Calabria affinché i problemi dell’ Ospedale di Locri siano attenzionati con urgenza e priorità, sollecitando, a livello regionale e nazionale, la realizzazione di un tavolo di concertazione permanente con l’obiettivo di poter superare i ritardi, dare seguito a tutte le procedure concorsuali già autorizzate, implementare rapidamente quanto previsto nell’ Atto aziendale per questo Ospedale spoke e avviare anche un piano straordinario d’investimenti riguardante l’innovazione tecnologica e l’adeguamento strutturale. Su quest’ultimo punto, il Movimento ritiene che sarebbe opportuno verificare e accelerare lo stato di progettazione per la ristrutturazione e la messa a norma dell’Ospedale di Locri, considerati i 14 milioni di euro resi già da tempo disponibili (ex art. 20 Legge 67/1988). Ma vorremmo anche che l’attenzione dei Commissari dell’ASP di Reggio Calabria si focalizzasse sulla necessità del potenziamento della rete sanitaria territoriale, dell’integrazione tra ospedale e territorio e dell’organizzazione del Distretto e delle UCCP e AFT, le nuove forme di erogazione aggregata dell’assistenza primaria, previste dal Decreto Balduzzi nel 2012. Le gravi e crescenti problematiche, che hanno coinvolto l’Ospedale di Locri, hanno, di fatto, portato in secondo piano alcuni degli aspetti più rilevanti della programmazione necessari per rimettere in piedi, nel suo complesso, il sistema sanitario della Locride. Della “Casa della Salute”, programmata nel 2012 presso l’ex ospedale di Siderno e stanziati per la sua realizzazione circa 10 milioni di euro, una struttura che doveva servire proprio per il potenziamento del sistema di cure primarie, allocando nello stesso spazio fisico servizi amministrativi, sanitari e sociali, più adeguati alle mutate condizioni epidemiologiche e demografiche, non c’è più alcuna traccia. L’avvio delle attività della “Casa della salute” avrebbe potuto, certamente, aprire la strada ad un’inversione di tendenza culturale e professionale per la valorizzazione di un comparto considerato per troppo tempo non complementare, ma, subalterno, a quello ospedaliero. Ad oggi, su questo progetto, che avrebbe anche limitato il ricorso inappropriato ai servizi ospedalieri, non si registra alcun dibattito utile a riportare l’attenzione sulla necessità di una programmazione complessiva della Sanità nella Locride. Altro esempio concreto di scarso interesse verso i servizi sanitari del territorio, è la storia dell’Hospice che, in linea con quelle che sono le croniche lungaggini burocratiche dell’ASP di Reggio Calabria, ancora non è entrato in funzione. Agli inizi degli anni 2000, con decreto del Ministero della Salute, era stato assegnato all’ ASP di Reggio Calabria un finanziamento di oltre 800.000 euro per la realizzazione di una struttura per le cure palliative, ubicata sempre presso la struttura dell’ex-Ospedale di Siderno. Nel 2015, a distanza di oltre 10 anni, la Regione verificava che lo stato dell’Hospice era ancora “in fase di completamento” per cui, con decreto del Commissario ad acta n. 106/2016, veniva assegnato un ulteriore finanziamento di 320 mila euro per la realizzazione di n. 10 posti letto, attingendo ai fondi residui del finanziamento nazionale ed anche a fondi regionali.  Questa riorganizzazione della rete delle cure palliative era stata fortemente richiesta dallo stesso Tavolo interministeriale per il Piano di rientro con l’obiettivo di riportare la Calabria, dal dato di 0.4 posti letto a quello di almeno 1 posto letto per malati terminali ogni 100 persone decedute per tumore, in linea con il rispetto dei parametri nazionali. Anche su questa problematica è sceso, purtroppo, da tempo, un silenzio inspiegabile. 

Il rischio è che, di fronte all’emergenza continua in cui ci si trova ad operare, non ci sia tempo per intraprendere azioni di programmazione, da tempo attese, necessarie per superare le storiche debolezze che penalizzano il sistema sanitario della Locride. Serve un riordino complessivo del sistema per la cui attuazione è necessaria determinazione e lungimiranza nella individuazione delle azioni da intraprendere, perché queste attengono a questioni delicate quali le aspettative di salute dei cittadini, le condizioni di lavoro degli operatori, i rilevanti interessi economici che ruotano attorno alla Sanità. Questo processo complessivo di riqualificazione, soprattutto nei territori come la Locride dove maggiore è la distanza con gli standard di riferimento, per i ritardi e le inefficienze che si sono accumulate nel tempo, ha oggi bisogno di essere sostenuto ed accompagnato con un piano straordinario urgente d’intervento che non si può limitare al solo impegno, pur necessario, di un maggiore controllo gestionale.                                                                        

Il Movimento politico per la città LocRinasce

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