Lucano a casa. E anche Salvini!

Lucano a casa. E anche Salvini!

di Pasquale Aiello

Sono crisi politiche e vengono da lontano. Da quando si sono abbandonate le ideologie portatrici di grandi idee, per abbracciare filosofie votate all’egocentrismo che producono solo politiche cialtrone e miopi, a discapito delle grandi visioni. In Italia dopo la tempesta torna il sereno. Crisi risolta. Grazie a Rousseau (sic!), il governo giallo-rosa tanto auspicato, è nato. Magari solo per evitare nuove elezioni e disinnescare un cazzaro reazionario che avrebbe portato al governo una destra capace di tutto. Ci sta e non è poco. Anzi è il benvenuto. Ciò non vuol dire, però, che sarà un buon governo. Lo auspichiamo. I cosiddetti ‘fronti democratici’ o ‘larghe intese’ sinonimo di alleanze controverse e confuse, hanno sempre aggiustato la strada alla destra, come in passato molte volte è successo. Stavolta vorremmo scongiurarlo. E comunque, tutta la vicenda rivela una verità preoccupante, la profonda crisi di una intera classe politica. Una decadenza e una carenza strutturale della politica italiana per cui, con tutto il rispetto, il prof. Conte prima bistrattato, sovranista con Salvini e sinistroide con Zingaretti, ritorna dopo il maquillage, statista e salvatore della patria, di nuovo a capo dell’esecutivo parlamentare. Certo, tanto alla BCE, quanto alla borghesia del nord, industriali e grandi imprenditori, interessa un governo che rappresenti e soddisfi i propri desideri e difenda i loro interessi aldilà delle chiacchiere sui social, buone solo per i like, mentre il sud arranca tra disoccupazione, malasanità e povertà e si accontenta della riduzione dei parlamentari, magari a scapito della rappresentatività in parlamento, quando invece sarebbe più utile ridurre gli stipendi e le indennità degli onorevoli.

Il nuovo programma di governo, anche se buono complessivamente, è incentrato quasi tutto su uno schema ormai standardizzato con linee di massima e provvedimenti poco autorevoli contro la disoccupazione, il decreto sicurezza, l’immigrazione e la lotta alla mafia. Questo governo, che non è ostile a Bruxelles, se non porterà una ventata di nuovo progressismo nell’ UE, per abbandonare l’austerità e incoraggiare investimenti a favore di una nuova prosperità economica, nulla cambierà e saremo ancora costretti a subire i diktat imposti dall’alto. Tanti elettori e lavoratori delusi dal PD, cercavano nel M5S una nuova sinistra che fosse in grado di difendere le loro conquiste, ma lo hanno trovato dietro la porta di Confindustria in cerca di una benedizione e alleato di governo con un fanatico e spregiudicato reazionario della Lega, vedendo svanire, così, tutte le illusioni createsi intorno al Movimento, mentre ciò che rimane di una sinistra dispersa, è ormai priva di ogni riferimento e senza una proposta chiara. 

Bisogna ricostruire una coscienza di classe e anticapitalista tra gli sfruttati, specialmente i migranti considerati i nuovi proletari, contaminarsi con loro, radicarsi nelle loro organizzazioni, battersi per uniformare le loro lotte oppure si rischia seriamente di spianare la strada a una destra becera che anteporrà, come suo costume, gli interessi del capitale e dei mercati a quelli dei lavoratori confermando le proprie aspirazioni fortemente assolutiste. Non basta avere un nemico comune e metterlo KO per fare un buon governo. E’ sicuramente un primo grande passo avanti, ma non è sufficiente. E’ necessario coinvolgere tutta la sinistra reale, quella che sta fuori dal parlamento, in mezzo alla gente e con essa costruire una piattaforma anticapitalista, in grado di ristabilire il conflitto sociale, elaborare una vera idea di sviluppo e proporsi come classe dominante per un vero processo di cambiamento che investa tutta l’Europa e che sia capace di condurre a una vera trasformazione in senso socialista della società. 

P.S. Visto che ci siamo, se me lo consenti, caro Direttore, voglio mandare un grande e pubblico abbraccio all’amico di sempre compagno Mimì Lucano che proprio ieri 5 settembre 2019 è tornato a Riace a casa sua, dopo quasi un anno di esilio. Ah! bacioni anche a Salvini, pure lui è tornato a casa!

Photo by Marco Oriolesi on Unsplash

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