Quanto è grande il mare, quanto è piccolo un bambino

Quanto è grande il mare, quanto è piccolo un bambino

Quanto è grande il mare.
Quanto è piccolo un bambino.
È spietato, il mare
travolge nel suo impeto ogni cosa
con disarmante e brutale indifferenza.
È un paradosso, il mare:
lasciapassare verso un nuovo destino,
ma anche gelida tomba
per esseri umani senza volto e senza nome.
È indifeso un bambino,
ignora cosa siano i confini,
non conosce colpe,
non ha alcun passato da raccontare,
ma diritto a un futuro tutto da scrivere.
Quanto è grande il mare.
Quanto è piccolo un bambino.
Quanto è potente una mano protesa
verso chi tende la propria in cerca d’aiuto.
Spingersi oltre ogni logica
aldilà di ragioni e strategie
per rispondere a un atavico istinto
che nella sua struggente bellezza
riconcilia l’essere umano con l’umanità.
 Quanto è grande il mare.
Quanto è piccolo un bambino.
Quanto è profonda la disperazione
di chi trova più conforto
su un gommone in balìa delle onde
che nella propria terra natia.
Quanto è forte l’amore per la vita
in chi rischia di morire
pur di approdare a un’esistenza migliore.
Quanto è grande il mare.
Quanto è piccolo un bambino.
 
A chi, nel sentir dire all’altro “Ho sete, ho fame”, versa il vino e spezza il pane

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