La giornata inizia sempre con una tazzina di caffè

La giornata inizia sempre con una tazzina di caffè

La giornata inizia sempre con una tazzina di caffè.
Un gesto sempre uguale a se stesso, un profumo che sa di risveglio in cui si cerca la quotidiana normalità dell’esistenza, con la stessa fragilità e con la stessa forza con cui ci si aggrappa alle certezze che infondono speranza.
La ritualità di una tazzina di caffè diventa particolarmente preziosa in giornate come queste, che fanno di una truce anomalia la propria ordinaria follia.

Giornate surreali in cui riceviamo continuamente notizie intrise di un dolore muto eppure assordante.
Giornate in cui ci sentiamo “prigionieri” impotenti dentro le case che ci proteggono, mentre fuori il mondo sembra crollare.
Giornate in cui le persone muoiono con disarmante facilità diventando numeri senza né nome, né volto, né storia.
Giornate in cui chi perde un proprio caro non ha il diritto di porgergli un ultimo saluto, di condividerne il ricordo con i familiari, di lasciare andare il proprio pianto su una spalla amica.

Giornate in cui il futuro viene rimandato a un domani incerto, mentre i progetti e i sogni appaiono come un lusso che non ci si può permettere.
Giornate in cui si è costretti a tenere l’altro a distanza, eppure è proprio dell’altro che si ha disperatamente bisogno.
Giornate trascorse a far trascorrere il tempo, nell’attesa di qualcosa che somigli alla serenità.

Giornate in cui i pensieri affollano la mente, facendoci compagnia e traducendosi in domande prive di risposta.
Giornate in cui ciascuno di noi sa che per riassaporare la libertà domani è necessario limitarla oggi, sebbene ciò richieda un esercizio della pazienza e uno sforzo dell’anima.

Giornate in cui svegliarsi e iniziare da quella tazzina di caffè che sembra conoscerci e aspettarci da sempre, ci restituisce il senso di una vita che, nonostante tutto, continua.
La giornata inizia sempre con una tazzina di caffè.

Photo by SnapbyThree MY on Unsplash

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