600 mascherine in arrivo in 6 comuni della Locride, il progetto solidale di Guenda Lucà

600 mascherine in arrivo in 6 comuni della Locride, il progetto solidale di Guenda Lucà

Sono tante le iniziative di solidarietà a cui stiamo assistendo in questi giorni nella locride, territorio su cui in molti tengono gli occhi puntati per via della carenza di presidi e strutture sanitarie, dove sembra regnare la confusione e la caccia al mancato allarme. Eppure, è proprio la locride che, in questo periodo, è protagonista di una fitta rete solidale nella quale si intrecciano le idee di associazioni e privati cittadini. Tra le tante, oggi Ciavula racconta una proposta firmata Guenda Lucà, giovane ragazza mammolese, stilista, modellista e confezionista, esperta nella realizzazione di capi d’abbigliamento su misura, che ha deciso di produrre circa 600 mascherine artigianali da distribuire gratuitamente ai sei comuni della Vallata del Torbido, ossia Mammola, Grotteria, San Giovanni di Gerace, Martone, Gioiosa Ionica e Marina di Gioiosa Ionica.

Dopo essersi documentata sulle tecniche più efficaci e i materiali di impiego per la realizzazione delle mascherine, Guenda ha deciso di lanciarsi nella loro produzione. Si tratta –precisa- delle tipiche mascherine chirurgiche, realizzate secondo una fattura esclusivamente artigianale, da destinare ad un uso comune e come ausilio di prima prevenzione. Le mascherine sono realizzate in TNT 100% polipropilene 70gr. e feltro 100% acrilico e sono riutilizzabili, se correttamente sterilizzate. La tecnica di sterilizzazione di uso più comune è quella di lavare le mascherine a 60 gradi, lasciandole nell’acqua a temperatura costante per qualche minuto ed, eventualmente, aggiungere prodotti disinfettanti, come bicarbonato, aceto, limone e percarbonato di sodio.

Nel realizzarle –continua- non mi sono preoccupata di dare loro un’impronta fashion o creativa, ma di utilizzare i materiali più adeguati affinché il prodotto possa garantire una discreta prima protezione a coloro che le indosseranno. Inoltre, le mascherine non vogliono presentarsi come presidio medico, né possedere alcun marchio CE, bensì costituire un tipico prodotto artigianale. Unica particolarità, i laccetti colorati di cui le mascherine risultano dotate, quasi a voler dare un tocco unico e di positività mediante l’utilizzo del colore. Nel progettare e produrre le mascherine –precisa Guenda- è stato difficile reperire il materiale per le rifiniture, per cui è stato utilizzato qualsiasi tipo di elastico, dai nastrini, ai codini di topo, a ogni altro materiale utile presente all’interno del laboratorio. In questi giorni, dunque, le mascherine verranno consegnate gratuitamente ai sei comuni menzionati sopra; un’altra bella iniziativa, grande idea di una giovane mente, che oggi ci piace raccontare.

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