Del Piero: “Razzismo e discriminazione virus antichi”

Del Piero: “Razzismo e discriminazione virus antichi”

Alessandro Del Piero oggi ci dice qualcosa di importante.
In pochi minuti, fa un discorso davvero bellissimo, forte. Che vale la pena leggere.

“Mentre eravamo via hanno chiuso gli stadi e abbiamo lasciato il nostro gioco.
(…) Abbiamo perso delle vite, abbiamo detto addio a migliaia di donne e uomini della generazione che ci ha fatto diventare quello che siamo. Senza poterli salutare, senza poterli ringraziare.
Pensavamo di aver finito le lacrime, ma c’è altro.
Mentre eravamo via, George Floyd è stato ucciso, soffocato da un poliziotto a Minneapolis, vittima della violenza e del razzismo.
Mohamed Ben Ali è morto carbonizzato vicino a Foggia, in una baraccopoli dove vivono immigrati trattati come schiavi.
Sarah Hijazi, attivista per i diritti degli omosessuali, si è suicidata: non ha resistito alla memoria delle torture subite in Egitto.
Causa delle morti? Altri virus antichi, che non riusciamo a debellare: il razzismo, l’ingiustizia sociale, la discriminazione.
Non possiamo accettarlo, non vogliamo stare zitti.
Il calcio non offre un vaccino, non offre una cura, ma può dare un esempio, perché lo sport eleva le donne e gli uomini e li rende migliori.
È il momento di tornare in campo. Adesso tocca a noi”.

Grazie, Alessandro.
Davvero grazie.

Dalla pagina facebook del Partito Democratico

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