I giovani amministratori della Locride chiedono la fine del commissariamento della sanità calabrese

I giovani amministratori della Locride chiedono la fine del commissariamento della sanità calabrese

Cari Sindaci,

Probabilmente questa lettera vi sembrerà atipica, eppure ci è parso necessario scriverla. Nei giorni scorsi abbiamo pensato e ripensato ai diversi modi che potessero rivelarsi utili per far sentire la nostra presenza in un momento così delicato per la Calabria, ipotizzando anche di scendere in piazza a protestare.

Tuttavia, in questo particolare periodo storico, non è di caos o di ulteriore confusione che la nostra terra ha bisogno. Manifestare adesso, infatti, comporterebbe solo un peggioramento della già difficile situazione pandemica, e rischieremmo di essere noi stessi gli artefici di una potenziale strage.

Pertanto, quel che possiamo fare è dirvi con forza: “Noi ci siamo, siamo con voi!”

Tutti, purtroppo, conosciamo la drammatica situazione sanitaria in cui versa la nostra regione e i disgustosi, spregevoli, gravi avvenimenti degli ultimi giorni che hanno portato alla luce uno scenario desolante, grazie alla messa in onda di un’intervista televisiva. La condizione precaria ed emergenziale della sanità in Calabria dura da troppo tempo, e per troppo tempo è rimasta irrisolta. Non a caso, ben prima della pandemia, siamo stati costretti a vedere i nostri cari o i nostri amici volare al Nord per curarsi da qualsiasi malattia.

Per queste ragioni, in fondo nessun calabrese si è meravigliato quando la Calabria è stata classificata come “Zona Rossa”, andando incontro a tutte le restrizioni ormai note. Nei mesi scorsi, infatti, si è chiesta maggiore attenzione in tema di sanità regionale nella consapevolezza che, in caso di ulteriore inerzia, le conseguenze sarebbero state estremamente serie.

La negligenza dimostrata e i pessimi risultati ottenuti nel corso degli anni sono un problema comune e le responsabilità sono molteplici. Probabilmente gli stessi cittadini calabresi, che hanno votato rappresentanti spesso incapaci di comprenderne i bisogni e proporre soluzioni efficaci, hanno perso diverse occasioni per esprimere il proprio dissenso, accettando in silenzio il lento degrado cui si andava incontro. Tutti noi avremmo dovuto reagire al momento opportuno anche se non è mai troppo tardi per rivendicare i propri diritti. Oggi più che mai i calabresi meritano delle risposte, che potranno arrivare solo evitando di ripetere gli errori commessi in passato.

La storia ci insegna che l’unione fa la forza e che non è una noce in un sacco a far rumore, bensì l’unità d’intenti e la coesione.                                                                                                                                            È il momento di unirsi e fare squadra, andando oltre le fazioni e i colori politici al fine di raggiungere un unico, comune obiettivo: avere un sistema sanitario all’altezza.

I calabresi meritano di vedere tutelato il proprio diritto alla salute e di ricevere nella propria regione cure adeguate alle rispettive necessità.

Non possiamo più accettare passivamente tutto ciò che ci viene imposto, abbiamo bisogno di risorgere e questo è il momento migliore per farlo. Anche se è triste pensare che sia stata necessaria una pandemia per far sì che si facesse luce su queste annose problematiche.

Cari sindaci, il 19 novembre sarete a Roma per far sentire le richieste di un intero popolo stanco di vivere in continua emergenza e in condizione di disparità rispetto alle altre regioni italiane. Avrete quindi una grande responsabilità ma anche l’onore di cambiare la storia della sanità calabrese una volta per tutte.

Noi, giovani amministratori, saremo al vostro fianco in questa lunga battaglia, vi affiancheremo, e lavoreremo con tutte le nostre energie per contribuire a migliorare il destino del nostro territorio.

Possiamo e dobbiamo essere àncora di salvezza e fonte di speranza per questa terra e non consentiremo più a nessuno di scegliere per noi.

Pertanto, auspichiamo che la protesta del 19 novembre non resti un’azione destinata a morire sul nascere capace solamente di produrre uno sterile effetto pubblicitario, ma possa rappresentare un nuovo punto di partenza. C’è in ballo la vita di migliaia di persone: abbiamo bisogno che i sindaci collaborino e siano pronti ad intraprendere un percorso lungo, complesso e coraggioso che possa portare un cambiamento reale e concreto, la nostra terra lo merita.

Fatevi sentire, siete la nostra voce!

Con Affetto,

I giovani amministratori Locridei.

Luana Franco, cons. comune di Caulonia

Marco Pulitanò, cons. comune di Ardore

Francesco Maisano, cons. comune di Bianco

Chiara Melcore, cons. comune di Roccella

Danilo Antonio Cosmano, cons. comune di Brancaleone

Andrea Marino, Presidente del Consiglio comune di Monasterace

Antonio Romano, assessore comune di  Antonimina

Daniele Albanese, Presidente del consiglio di marina di Gioiosa Ionica

Marco Cavaleri, Cons. Comune di Locri

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