Aldo, cauloniese con radici profonde

Di Ilario Ammendolia

È morto Aldo Daniele.
Si era trasferito a Torino quando era appena un ragazzo ma ha portato nel suo “zaino” e nel suo cuore il Paese ( la maiuscola non è casuale) della sua infanzia a cui è rimasto sempre legato.

A Torino ha vinto la sua sfida personale. È partito, come allora si partiva, senza alcuna certezza e senza un approdo certo. Torino era la città della speranza e del mito. Città della Fiat e del lavoro duro ma sicuro.
Ed alla fiat è stato assunto come operaio riuscendo successivamente a mettere su un iniziativa autonoma pur sempre legata alla grande fabbrica torinese.

Solitamente l’emigrazione tende ad inaridire le radici. Eppure ci fu, e c’è ancora, una numerosa schiera di cauloniesi che ne’ la lontananza e ne il tempo sono riusciti a sradicare.
Donne ed Uomini con radici profonde che sentivano ( e sentono) il bisogno di rinverdire ogni anno.

Non solo e non tanto per le ferie rigorosamente a Caulonia ma per l’entusiasmo e l’affetto che hanno sempre concretamente dimostrato verso il paese e verso i compaesani. A Torino, Aldo è stato un punto di riferimento e di aiuto per chiunque ne abbia avuto bisogno.
Un punta avanzata della migliore Calabria, legata alla creatività ed al lavoro, in terra piemontese.

Ho detto che Aldo apparteneva ad una folta schiera di cauloniesi intelligenti e tenaci sparsi per il mondo ma sempre con Caulonia nel loro cuore. Siamo in tanti ad avere nostalgia di quel paese di cui Aldo è stato parte , e che certo aveva problemi immensi, finanche di sopravvivenza, ma era vivo, appassionato, solidale, capace di grande generosità. Mi auguro che si possa riprendere e diventare ancora migliore.

Apprezzo molto la decisione della famiglia di farlo riposare nella sua terra, di accompagnarlo nella sua comunità anche se ritorna in un momento in cui CAULONIA , a causa del Covid non potrà accoglierlo così come avrebbe meritato.

Questa volta resterà per sempre tra la sua gente che ha così tanto amato.