La dignità degli ultimi

La dignità degli ultimi

“Buongiorno, mi scusi, l’altra mattina avevo fame e non avevo soldi. Grazie”.

Il titolare di un bar di Pistoia ha trovato fuori dalla porta questo messaggio.
Il foglietto e la banconota sono stati recapitati il giorno dopo il furto di paste e cornetti; adesso, il titolare vorrebbe assumere il misterioso mittente per consentirgli di lavorare.

Si tratta di una storia capace di ricordare a tutti noi quanto anche chi ha avuto poco dalla vita possa essere ricco, perché dotato di una dignità che non è in vendita.

Del biglietto in questione, mi hanno colpito in particolare due parole: “Scusi” e “Grazie”.

Espressioni, queste, evocative di una gentilezza cui oggi fin troppo spesso viene preferita l’arroganza.

Continuo a essere convinto che ci sia sempre tanto da imparare dalla lotta quotidiana di chi, pur dovendo affrontare ingiustizie e/o difficoltà, non rinuncia alla propria umanità.

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