Aiello: “Nell’indifferenza assoluta della stampa occidentale, si è consumato l’ennesimo assassinio ai danni dei palestinesi”

Aiello: “Nell’indifferenza assoluta della stampa occidentale, si è consumato l’ennesimo assassinio ai danni dei palestinesi”

di Pasquale Aiello

L’ennesimo assassinio ai danni dei palestinesi è stato compiuto, qualche giorno fa, a causa di una guerra fratricida che si consuma da anni tra israeliani occupanti e palestinesi resistenti, nell’indifferenza assoluta di quasi tutta la stampa ufficiale dell’occidente, presa com’è a servire il padrone yankee sui movimenti della guerra tra Russia e Ucraina-Nato.

L’uccisione è avvenuta a Jenin in Cisgiordania. Sembrerebbe che la matrice dell’omicidio sia di mano sionista, e a cadere è stata la famosa giornalista Shireen Abu Akleh mentre stava documentando per Al Jazeera scontri in corso tra l’esercito di Israele e civili palestinesi che stavano manifestando pacificamente. Un crimine odioso, l’ennesimo, se così fosse, come da manuale delle forze militari di occupazione per mettere a tacere una delle tanti voci scomode, conosciuta e apprezzata per il rigore morale e la passione per la verità che metteva nel suo lavoro. La consuetudine, adesso, è la stessa di sempre, scaricare con spudorate bugie, le colpe e le responsabilità sui ribelli palestinesi, o nella migliore delle ipotesi insabbiare tutto, ma le cariche e le manganellate della polizia, durante il funerale della giornalista, sono documentate a dimostrazione di tutta la malvagità e la crudeltà di uno stato assassino.

Continua, dunque, la realizzazione del progetto sionista col fine ultimo che è quello dello sterminio dei palestinesi, un disegno che procura i danni maggiori per primo a tutti quegli ebrei che vogliono vivere in pace, per cui sono loro i primi ostaggi di questa cultura colonialista portata avanti con il sostegno dei governi e con metodi assolutistici e disonesti. Da molti decenni Israele invade i territori palestinesi e li usa in modo del tutto illegittimo per costruire interi centri abitativi ai propri coloni, negando di conseguenza il diritto al proprio habitat a intere comunità palestinesi demolendo le loro abitazioni e i mezzi di mantenimento con gravi ostacoli alla libertà di movimento e rendendo inaccessibili, con politiche impietose di esproprio delle terre, i diritti più vitali. Per questa ennesima morte, ora si invoca una indagine indipendente da parte dei paesi dell’Onu, come se non si sapesse che qualsiasi intervento della diplomazia imperialista, che da 70 anni protegge lo stato sionista, sarebbe solo un raggiro per placare la rabbia dei palestinesi.

L’unica soluzione praticabile, per cui moltissimi sono d’accordo, è una e una soltanto: Garantire al popolo palestinese il diritto di tornare nella propria terra, ma tutti sanno che questo gli amici dei sionisti non lo permetteranno mai. Quindi sarà possibile solo a costo di una insurrezione di tutto il popolo arabo, insieme alla massa degli antisionisti, compresi quelli, e sono tanti, fra il popolo ebraico.

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