La campionessa di pallavolo e i campioni di ignoranza

La campionessa di pallavolo e i campioni di ignoranza

Paola Egonu è una campionessa della Nazionale italiana di pallavolo.
Qualche giorno fa, al termine della partita vinta dalle Azzurre contro gli Stati Uniti, è scoppiata a piangere e ha detto al suo procuratore: <<È la mia ultima partita in Nazionale. Mi hanno chiesto perché fossi italiana, sono stanca. Non puoi capire>>.

Del suo breve ma significativo sfogo, sono state tre parole a colpirmi particolarmente: <>.
Ha ragione, Paola Egonu.

Non si può capire, se non si subisce in prima persona, l’umiliazione vissuta quando si ricevono vili attacchi volti a ledere la dignità ricorrendo a becere argomentazioni discriminatorie.

Non si può capire perché alcune persone non riescano ad accettare che una persona nata e cresciuta nel nostro Paese, sia nostra connazionale.

Non si può capire perché, nell’epoca della globalizzazione, in molti individui alberghi ancora un razzismo tanto subdolo quanto feroce.
Non si può capire perché il colore della pelle altrui costituisca ancora un problema.

Non si può capire quale malsano gusto si provi a ferire l’altro senza alcuna ragione. Perché le parole feriscono, e in bocca agli idioti diventano armi pericolose.

Non si può capire perché una giocatrice che ha dato lustro allo sport italiano nel mondo, debba arrivare al punto di scoppiare in lacrime per rivendicare il proprio diritto a essere italiana.

L’unica cosa che si capisce del razzismo, è che non ha senso di esistere.
Mi auguro che Paola Egonu continui a giocare con la nostra Nazionale.

Perché Paola Egonu non è solo italiana, ma anche il volto dell’Italia più bella. E tutti noi abbiamo tremendamente bisogno che la luce della bellezza vinca sull’oscurantismo dell’ignoranza.

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