Scovati in Calabria un arsenale di armi e una piantagione di marijuana

Scovati in Calabria un arsenale di armi e una piantagione di marijuana

Notizia tratta da Ansa.it

Un arsenale di armi composto da due fucili mitragliatori AK-47 kalashnikov perfettamente funzionanti, cinque pistole e un fucile a pompa, con matricola abrasa, nonché un migliaio di munizioni, è stato scoperto dai carabinieri della Stazione di Limbadi, della Stazione Forestale di Spilinga e dello Squadrone Cacciatori che hanno anche trovato una piantagione di marijuana.

I militari hanno controllato un’azienda agricola, a San Calogero, autorizzata alla produzione e commercializzazione della canapa indiana legale.

Il team, con il coordinamento della Procura guidata da Camillo Falvo, ha tuttavia accertato che le piante coltivate, circa un migliaio, non corrispondevano a quelle autorizzate e riportate nella documentazione concretizzandosi quindi il reato di produzione non autorizzata di sostanze stupefacenti.

Dichiarato in arresto il presunto responsabile, è stata quindi eseguita la perquisizione del capannone in locazione usato come zona logistica dell’area alle cui operazioni assisteva anche il proprietario, chiamato in causa dall’arrestato.

Le operazioni, che hanno portato all’arresto anche di quest’ultimo, hanno consentito infatti di trovare oltre a diverso materiale per il confezionamento della marijuana anche due giubbotti antiproiettile e oltre 30 chili di sostanza stupefacente già confezionata.

Successivamente è stata individuata, poco distante, su un terreno nella disponibilità del secondo soggetto una piantagione di marijuana, senza alcuna autorizzazione, con circa 200 piante.

A Rosarno (Reggio Calabria), infine, in un capannone nella disponibilità del secondo fermato, i carabinieri hanno trovato 2 kg circa di marijuana e le armi nascoste in alcuni bidoni di plastica. Sono in corso approfondimenti per accertare la provenienza delle armi e il loro eventuale utilizzo in episodi delittuosi.

I due fermati sono stati posti ai domiciliari dal giudice dopo la convalida degli arresti.

(ANSA)

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