Placanica non dimentica le vittime di mafia

Placanica non dimentica le vittime di mafia

Nello stupendo scenario del convento dei frati domenicani, sovrastato da uno striscione con la fotografia di Falcone e Borsellino e la frase di Peppino Impastato ‘la mafia uccide, il silenzio pure’, mercoledi 21 marzo, anche Placanica, nell’ambito della giornata del ricordo e dell’impegno ha voluto onorare la memoria delle vittime innocenti di mafia.

La Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie è riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017. Per la rete di Libera che, quest’anno ha voluto portare all’attenzione di tutta l’Italia questo giorno nella città di Milano con un corteo nazionale e all’insegna dello slogan “E’ possibile”, costituisce un momento in cui dare spazio alla lotta contro tutti i crimini, al contrasto ai soprusi e alle sopraffazioni commessi dalla criminalità organizzata, ma soprattutto al ricordo di tutta quella gente innocente caduta per mano mafiosa.

Organizzato dal ‘solito’ e instancabile oratorio ANSPI – ‘insieme per vincere’, e il supporto di ‘Libera locride’ rappresentata da Carmen Bagalà e Francesco Rigitano, l’evento ha registrato un buon numero di partecipanti, oltre alla presenza del sindaco Antonio Condemi, delle istituzioni, delle autorità, della chiesa e il tessuto dell’associazionismo locale.

Ma soprattutto è stato arricchito dalla presenza di Liliana Carbone che invitata non ha voluto far mancare il proprio contributo alla denuncia corale di ‘Libera’ contro tutte le organizzazioni criminali e le complicità con politica, economia e massoneria deviata. Ma principalmente ha voluto portare la testimonianza diretta di una mamma che si è visto portare via la giovane vita del figlio Massimiliano Carbone, “a soli trent’anni nel lontano 2004 ad opera di assassini ma anche di tanti ‘miserabili’ la cui omertà ha impedito di avere giustizia”.

Una donna forte e tenace che da quel maledetto giorno non si stanca di chiedere verità e giustizia per il figlio di cui porta sempre la foto sul petto ricordandone l’allegria e l’amore per la vita. Parla soprattutto ai giovani, lei che è stata insegnante e con i ragazzi si è sempre confrontata, pensando alla vita e alla speranza perché loro dovranno costruire il futuro, parla e invoca giustizia in ogni manifestazione di Libera, in ogni piazza, questa donna che ha scelto di non chiudersi e di non isolarsi per far vivere tutti i giorni il ricordo del suo Massi insieme a tutti gli altri innocenti che sono stati uccisi dalla mafia e dalla ndrangheta.

In serata, dopo aver ribadito, da parte di tutti gli intervenuti, l’impegno al contrasto di tutte le mafie per uno sviluppo del territorio libero e nella piena legalità, la giornata a Placanica si è conclusa con il consueto rosario laico composto dai nomi di tutti i morti innocenti di mafia letti e scanditi con cura da alcuni cittadini, affinché non finisca nell’oblio l’esempio di tutti coloro che si sono opposti al potere mafioso e ndranghetista, ripudiando ricatti e corruzione, ma anche tutti quelli che, loro malgrado, si sono trovati sulla traiettoria di una pallottola assassina che ha messo fatalmente fine alla propria esistenza.

Pasquale Aiello

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