Riflessioni del Prof. Francesco Violi sull’attuale governo

Riflessioni del Prof. Francesco Violi sull’attuale governo

Oggi tutto è possibile.

Quando si fa la campagna elettorale si fanno promesse su tutto e su tutti , si promettono soldi a destra e a manca,  spendere 100 euro quando si hanno solo 10, diminuire il debito spendendo di più, abbassare le tasse a tutti per far crescere il paese, e sperare che le tasse le paghino tutti: tutte manovre e manovrine che nella maggior parte dei casi servono solo ad  aumentare la percentuale dei consensi alle elezioni.

Poco importa se ormai sono pochi gli elettori che vanno a votare, tanto gli sfegatati e assidui sostenitori di una partito voteranno sempre quello e se gli altri non vanno a votare perché delusi, il loro voto conterà di più.

Fatte e vinte le lezioni, il governo che si forma  comincia a lavorare.  Ogni volta  alle prime difficoltà incontrate nel realizzare le promesse folli state fatte in campagna elettorale, ha necessità di trovare  una via di uscita.  Il modo più semplice per trovare una via di uscita è quella di trovare un “nemico”, qualcosa o qualcuno da incolpare per  i propri fallimenti. La maggior parte delle volte il nemico è l’avversario politico,  a cui si addossano delitti atroci quanto inesistenti, oppure  se si gestisce male un soccorso in mare,  si da’ la colpa a qualche migrante o a qualche scafista, quando lo si individua.   

Ma sono andati veloce i “Meloniani”, molto veloci nelle riforme e decreti varati in rapida successione  sugli argomenti più assurdi. Ma quanto veloci?  Nell’Universo la massima velocità misurata è quella della luce, non ci può essere oggetto materiale più veloce, anzi in teoria non  si può neanche raggiungere tale velocità, sebbene si può sperimentare che il tempo specifico dell’oggetto che si muove  (particelle elementari)  avvicinandosi al limite, rallenta, ovviamente. Cosa succederebbe se si potesse andare oltre?

Succederebbero cose strane: gli effetti precederebbero le cause degli eventi, il tempo insomma scorrerebbe all’indietro! Nessuno è riuscito nell’intento, nessuno tranne i “Meloniani”: Essi sono riusciti a togliere il diritto ad essere madri, o padri alle coppie di fatto, anzi addirittura sono riusciti a cancellare dall’anagrafe i bambini che essi avevano adottato o procreato, se donne, con l’aiuto di qualcuno.

“I figli devono avere tutti un padre e una madre, una famiglia normale” hanno detto a giustifica. Ma ammesso che i genitori hanno sbagliato nelle loro scelte di convivenza che colpa hanno i bambini? Forse hanno il “peccato” di essere nati da “maternità surrogate, cioè da  madri in affitto”,  pratica peraltro vietata in Italia?  

Ma sono tutti nati così? O forse solo qualcuno… ma non ha importanza “loro” non perdonano sto peccato originale. Dio (la chiesa) avrebbe perdonato i bimbi qualora fossero stati battezzati ma loro no, vogliono le coppie perfette “non si può continuare co sta vergogna”! O forse ancora, i bimbi,  hanno la colpa di essere stranieri,  perché  se nati da “madri surrogate”, non sono italiani! Già, sono clandestini, – Ho capito,  non possono essere scritti all’anagrafe Italiana!-  Ma se le famiglie devono essere perfette, cosa facciamo con i figli delle coppie che si separano , applichiamo la legge anche per essi: li cancelliamo dall’anagrafe, facciamolo stesso per i genitori che purtroppo  diventano vedovi? A scuola svuoteremmo le classi: quanti sono i ragazzi che hanno una famiglia “perfetta” per chi ci governa?  A proposito, in alcuni comuni della Calabria governati da giunte di destra, i sindaci hanno vietato alle scuole dell’infanzia la festa della Mamma o del Papà per istituire la festa della Famiglia, in “riverenza” ai loro “fratelli” più grandi che stanno in parlamento. Contenti loro. 

Nel ritorno al “ passato” i governanti sono andati anche oltre: sono contrari all’introduzione di qualsiasi forma di salario minimo legale per i lavoratori, con motivazioni che non vale la pena nemmeno menzionare. Già di fatto adesso, esistono categorie che assumono lavoranti, in nero,  a tariffe orarie troppo basse per consentire loro di vivere dignitosamente. Già, ma sono in nero e nessuno li controlla…( non li controllano, probabilmente, perché  c’è un vuoto legislativo lasciato dopo l’eliminazione dei voucher) ma per questi lavori, estremamente precari saranno presto regolamentati, legalizzati insomma,  allora coloro che hanno perso il reddito di cittadinanza possono essere assunti, insieme agli stranieri, così, ad esempio, (non me ne vogliano i ristoratori perché non sono tutti così) nei ristoranti  possono pagare i camerieri al prezzo  di un coperto per ogni ora, per non parlare del lavoro nei campi… Questo , a mio giudizio, non è sfruttamento, è schiavismo, e lo schiavismo, anche se è esistito in forma occulta fino agli anni 40 dello scorso secolo, non esiste in forma ufficiale dalla caduta dell’Impero Romano.

Questa classe dirigente, non è solo conservatrice , ci vuole riportare a quei tempi. Con che prospettiva un giovane dovrebbe affrontare il futuro quando, magari al suo primo lavoro o magari lavora temporaneamente per pagarsi gli studi, viene trattato in questo modo? Se è italiano va via, anche ci sono tanti altri casi e motivazioni in cui lo fa. Ora mi rendo conto perché sembra che il governo è passato da un atteggiamento di rifiuto per lo straniero ad uno, timidamente, meno intransigente cioè volto all’accoglienza,  per vie legali e previo accordo con la comunità europea, per carità!

I Ministri, infatti,  sono stati incalzati di  richieste da vari settori produttivi che non riescono ad effettuare il cambio generazionale. Vogliono creare una categoria minore per coprire i lavori più umili che non vuole fare più nessun “Italiano” e nessun meridionale, perché dal meridione ci sono troppo pochi ragazzi da mandare a rompersi la schiena al nord oramai. Poteva anche essere accettabile se rispettassero la dignità delle persone, evitando di strizzare l’occhio agli imprenditori, che magari li hanno appoggiati a livello elettorale, favorendo condizioni accettabili per tutti. Abbiamo perso il coraggio di manifestare, i sindacati sono confusi dalla  velocità del governo che annuncia un disegno di legge ma ne approva, il giorno dopo, un altro che non aveva mai annunciato prima e che magari non interessa a nessuno. Non va alla velocità della luce (quella di prima era solo una metafora) ma ad un passo tale che non può essere visto.

La Premier va all’estero, in Africa, a stipulare accordi per l’energia, il piano Mattei, lo chiama, vuol far diventare l’Italia un HUB europeo dell’energia, ma chi glielo ha chiesto? Quando mai è andata in Francia e Germania ad accordarsi per rivendere il gas e il petrolio? Crede proprio che  gli altri paesi europei, in questi mesi, sono stati a guardare, non hanno provveduto indipendentemente alle proprie necessità con accordi propri?

Nessun accenno per la questione ambientale, nessun accenno alla scuola, alla sanità, alle pensioni, alle classi più povere e fragili della società. Va per la sua strada, in discesa per lei, verso l’assolutismo, con la violazione sistematica della Costituzione che ormai da molti anni è strapazzata e ignorata. Ma mi chiedo: dove è la Corte Costituzionale, non dovrebbe vigilare affinché le leggi emanate e approvate  la rispettino? 

Nessun provvedimento per ridurre le plastiche uso e getta,  non riciclabili,  degli imballaggi alimentari, che stanno diventando un problema per i nostri mari, il problema ecologico può attendere.

Manca solo una cosa  da dire:  presto sicuramente, verrà ripristinato il servizio di leva obbligatorio, viste le tendenze militaristiche di alcuni Ministri, e verranno comprati alcuni mini reattori nucleari che integreranno di poco la potenza della rete elettrica istallata in  Italia, ma costano tanto, quanto costerebbe sostituire le fonti fossili con quelle rinnovabili, nonostante un referendum nel 1987 seguito da un altro nel 2011 hanno affossato tale possibilità.

E la fabbrica di pannelli solari che l’Enel costruisce in Sicilia a chi venderà il prodotto? Non a gli Italiani: quelli che  non hanno istallato gli impianti solari,  in parte non hanno più i soldi per farlo e in parte “conserveranno”  le buone vecchie abitudini ad qualsiasi costo cioè faranno come prima. Tanto l’ambiente è chiuso fuori. 

Prof. Francesco Violi

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