Caulonia è una, no ai “microlocalismi”. Riflessioni sull’ultimo comunicato di “Dipende da noi”

Caulonia è una, no ai “microlocalismi”. Riflessioni sull’ultimo comunicato di “Dipende da noi”

Due giorni fa il gruppo “Dipende da noi” ha diffuso un comunicato stampa, in merito al quale vorrei esprimere alcune considerazioni.

1 – Il comunicato inizia con queste parole: “Avevamo chiesto al sindaco di voler tenere in considerazione il nostro gruppo, ma come sapete, la nostra proposta è stata rigettata. Siamo, pertanto, costretti a formulare le nostre proposte mediante il mezzo della stampa e ringraziamo le testate giornalistiche che ci permettono di poterlo fare”.

La richiesta di “Dipende da noi” al sindaco di Caulonia è nota: essere rappresentati nella giunta comunale. Richiesta non soddisfatta da Franco Cagliuso. Ma doversi rivolgere agli organi di stampa per comunicare col sindaco pone in una luce differente la presenza in consiglio comunale di Maria Campisi, capogruppo di “Dipende da noi” e di Vincenzo Frajia, Presidente del consiglio. Ci viene da domandare se non si facciano riunioni di maggioranza, tra tutti i consiglieri e magari anche più larghe, per coinvolgere i candidati non eletti e i sostenitori che si sono impegnati nella campagna elettorale, durante le quali fare presenti eventuali proposte o critiche, come generalmente avviene. Sembrerebbe di no (o quantomeno non col coinvolgimento di “Dipende da noi”) se l’unico modo per comunicare tra esponenti della stessa maggioranza è la stampa e questo la dice lunga sullo stato attuale delle relazioni interne all’amministrazione Cagliuso.

2 – Che all’interno di un’amministrazione ci sia un’accesa dialettica è segno di democrazia e fa parte del gioco politico ma i toni utilizzati da “Dipende da noi” negli ultimi due comunicati stampa sembrano andare oltre. Più che un gruppo che offre sostegno esterno ormai sembra quasi una forza di opposizione, almeno in questa fase.

3 – La durezza degli attacchi di “Dipende da noi” cozza con l’atteggiamento pubblico dei due rappresentanti del gruppo in consiglio. Vincenzo Frajia durante i consigli è molto spesso intento a battibeccare con la minoranza che lo accusa di una gestione poco democratica (la stessa accusa che il suo gruppo rivolge all’amministrazione, ritenuta scarsamente “rappresentativa”) e non ha mai polemizzato con la maggioranza, forse anche per il ruolo istituzionale di garanzia che la sua figura impone. Maria Campisi, probabilmente anche per ragioni caratteriali e nonostante sia stata la più votata mantiene un profilo basso, i suoi toni sono sempre pacati, cerca sempre di evitare le polemiche (anche nei confronti della minoranza) e cerca di promuovere la sua attività di consigliera delegata. Insomma, le posizioni che si palesano attraverso i comunicati stampa e quelle dei rappresentanti istituzionali sembrano quasi sconnesse. Cosa questo significhi lo chiarirà il tempo.

4 – Infine esprimo una considerazione nel merito del tema affrontato da “Dipende da noi” nell’ultimo comunicato, nel quale denuncia il trasferimento degli uffici comunali da Caulonia superiore a Caulonia marina.

I primi uffici furono trasferiti perchè il palazzo comunale è in ristrutturazione. Ora sono stati trasferiti l’ufficio tecnico e quello dell’urbanistica perchè erano temporaneramente collocati in locali di proprietà del clero, che sono stati restituiti. Sono certo che gli esponenti di “Dipende da noi” abbiano agitato questo argomento, oltre che per polemizzare con Cagliuso, perchè sinceramente interessati a tutelare Caulonia centro, che vive un profondo spopolamento e una costante perdita di servizi. Ho però il timore che queste discussioni rischino di dividere ancora di più un paese già profondamente diviso. E non parlo di divisioni politiche ma geografiche. Caulonia marina e superiore si sentono in larga parte due corpi estranei. Per non parlare delle frazioni più piccole e periferiche. Credo che agitare quelli che potremmo definire “microlocalismi” possa amplificare questo fenomeno. “Dipende da noi” cita Gioiosa Ionica. Ma Gioiosa Ionica da tempo agisce come Vallata del Torbido, in collaborazione con gli altri comuni, ed ora si discute di riunificazione con Marina di Gioiosa. Esattamente il processo inverso della “separazione” che si vive a Caulonia.

Credo che nessuno abbia realmente dubbi che gli uffici comunali, una volta ultimati i lavori al palazzo municipale, torneranno a Caulonia superiore. E credo che, nonostante le buone intenzioni di “Dipende da noi”, le forze politiche abbiano il compito di lavorare per unire questo paese, che è un “grande” paese, difendendo le frazioni e pensando, a lungo termine, a dei modi per mantenerle “vive”, ma senza esasperare le tensioni già esistenti.

Caulonia è una e se questo, da un punto di vista amministrativo, sembra una debolezza per la difficoltà di garantire i servizi su un territorio molto esteso e poco popolato, potrebbe tramutarsi in una grande forza sotto molteplici aspetti, basti pensare alle possibilità turistiche.

L’auspicio è che la politica cauloniese faccia lo sforzo di elaborare una visione di prospettiva per la crescita dell’intero paese, andando oltre il “qui ed ora”, che serve a vincere le elezioni ma non ad avviare virtuosi processi di trasformazione. Questo contribuirebbe ad elevare il dibattito e la qualità della proposta politica e siamo certi che non manchino le risorse umane capaci di impegnarsi in questa entusiasmante sfida.

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