“Kaiju Nation – Un pianeta di mostri”: quando la narrativa italiana di genere dimostra altissima qualità

“Kaiju Nation – Un pianeta di mostri”: quando la narrativa italiana di genere dimostra altissima qualità

“Kaiju Nation – Un pianeta di mostri” è il libro d’esordio di Giovanni Lanteri, laureato in Biologia e Conservazione marina all’Università di Aberdeen, in Scozia. Lanteri è nato a Sanremo nel 1997 ed è un appassionato di cinema e letteratura, cresciuto guardando i film di mostri giganti (Kaiju in giapponese) in stile King Kong e Godzilla.

Mi sono approcciato a questo libro dopo avere terminato la lettura di tutti i volumi di “Kaiju n.8”, un manga (fumetto giapponese) edito in Italia da Star Comics di cui sono disponibili i primi 8 volumi (il nono arriverà nelle fumetterie a settembre), che si presenta così: “In Giappone il tasso di comparsa di kaiju è tra i più alti al mondo, tanto che enormi creature portatrici di distruzione lo invadono quasi quotidianamente. Kafka Hibino, che ora lavora per un’impresa specializzata nello smaltimento delle carcasse dei kaiju, un tempo aspirava a diventare un membro delle Forze di Difesa, le unità speciali incaricate di sopprimere i mostri e difendere il Paese. Un giorno, però, un misterioso organismo si introduce nel corpo di Kafka, trasformandolo in quello che le Forze di Difesa battezzeranno col nome in codice di “Kaiju No.8”.

Devo ammettere che il fumetto è molto bello e in attesa della prosecuzione ho pescato dalla montagna di libri e fumetti che attendono di essere letti quello di Lanteri, per restare sul tema Kaiju.

Fin da subito lo stile di scrittura di Lanteri e la storia mi hanno conquistato e siccome scriverò in maniera entusiastica di quest’opera, comincio con l’unica nota critica, il formato.

Se c’è un formato nel quale un libro non dovrebbe mai essere stampato è esattamente quello del primo romanzo di Giovanni Lanteri. Terribile da tenere in mano, impossibile da leggere da sdraiati, un formato sbagliatissimo che è l’unica pecca di questo libro.
Ed è un peccato perchè Lanteri si dimostra un abile narratore. Fin dalle prime pagine sembra di leggere un manga. La storia conquista subito e nonostante la fatica di reggere quel formato indecente, si dipana in direzioni forse un pò prevedibili per chi, come me, ha probabilmente lo stesso background dell’autore, ma comunque interessanti ed emozionanti.


Ho scoperto il libro attraverso un gruppo facebook col quale l’autore punta a vendere 1000 copie. Un obiettivo importante per un esordio ma modesto considerata la qualità dell’opera, in cui sembrano riecheggiare l’Attacco dei giganti (manga di grande successo mondiale) ed Eragon (saga fantasy anch’essa di incredibile successo di Christopher Paolini).

L’ho letto mooolto lentamente, soprattutto le 100 pagine finali che se da un lato spingono a divorarle dall’altro mi portavano alla separazione (definitiva? pare di no) dai personaggi. E non solo dai protagonisti ma anche dai comprimari. I miei preferiti sono la capa militare Maria Callaghan e il burbero addestratore dei cadetti Bowers, oltre ovviamente a Rok, un Kaiju di cui non vi svelo nulla.

Ragione per cui accenno solamente alla trama che racconta la resistenza degli umani sopravvissuti alla diffusione di un patogeno che ha mutato la gran parte degli animali del pianeta in mostri giganti che hanno sterminato più di tre quarti della popolazione umana. Siamo nell’anno 2045 e i pochi sopravvissuti vivono in città circondate da una barriera di energia, prodotta da un minerale rinvenuto in Giappone, che tiene lontani i Kaiju. Ma cosa accadrà quando la barriera di energia scomparirà?

Il libro è pieno di città distrutte e macerie, esseri umani mangiati e schiacciati come formiche, ma con la leggerezza degli anime anni 80 e 90.

Quel che è certo è che l’autore non può fermarsi qui, con questo libro ha posto le basi (straordinarie) per la costruzione di un mondo molto più vasto che chiede di essere conosciuto. Ed io voglio conoscerlo.

Alla luce di questo esordio col botto, che meriterebbe maggiore attenzione da parte della stampa e della critica, abbiamo la certezza che di questo scrittore sentiremo ancora parlare.

E speriamo che le assurde regole dell’editoria italiana non lo penalizzino, come spesso capita agli scrittori di genere che pubblicano le loro opere con piccole case editrici.

Io resto in attesa di conoscere il prosieguo delle avventure di Adam e Rok. A voi, soprattutto se amate questo genere, consiglio di acquistare e divorare Kaiju Nation.

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