“I Walk The Line” a Caulonia, il magistrato Lico ai ragazzi: “Non uniformatevi. Siate la migliore versione di voi stessi”

“I Walk The Line” a Caulonia, il magistrato Lico ai ragazzi: “Non uniformatevi. Siate la migliore versione di voi stessi”

Rischi e pericoli della rete tra Revenge porn, aumento di reati del web e danni devastanti per gli adolescenti. Si chiude a Caulonia il primo capitolo dedicato alla legalitá

Dal Tirreno allo Jonio. ‘I Walk The Line’ parla ai giovani di Caulonia all’interno dell’auditorium ‘Casa della Pace Angelo Frammartino’, in occasione del terzo ed ultimo incontro del ciclo sulla legalitá.

Ad accogliere gli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario di Caulonia, il capo progetto avv. Angela Faraone.

“Parliamo di legalità e dell’uso consapevole del cellulare. Un primo consiglio prima di iniziare, sentitevi liberi ma ripristinate il contatto con la realtà – afferma l’avv. Faraone – Allenatevi allo spirito critico e fate le vostre esperienze con responsabilità e consapevolezza utilizzando la rete come ‘risorsa’ e facendo attenzione che non diventi una prigione”.

“I walk the line” a Caulonia, Cagliuso: “Importante far crescere i nostri giovani con modelli di riferimento sani” – Ciavula

In prima fila, insieme al vicesindaco della Città Metropolitana Carmelo Versace, il primo cittadino di Caulonia Francesco Cagliuso saluta i ragazzi ed esorta le istituzioni al dialogo.

“Uniamoci e stiamo insieme, facciamo rete per aiutare i ragazzi in percorsi virtuosi come ‘I Walk The Line’. Come sindaco di uno dei paesi della provincia più distanti da Reggio, non posso non chiedere alle istituzioni di dialogare sempre di più per intraprendere nuovi percorsi e per sviluppare altri progetti rivolti ai nostri ragazzi”.

Con l’incontro sulla fascia ionica si chiude dunque il primo ciclo dedicato alla legalità’ di ‘I Walk the Line’, il progetto di inclusione sociale promosso dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria nell’ambito del Pon Legalità 2014-2020.

“Per questo primo capitolo abbiamo sviluppato il logo dell’albero della legalità – spiega l’amministratore unico di Svi.Pro.Re Michele Rizzo – Il tronco è costituito dalla parola stessa che genera numerosi rami tra cui rami ‘speranza’, ‘onestà’, ‘rispetto’ e ‘fiducia’. Il team di Svi.Pro.Re ha preso davvero a cuore il progetto perché è rivolto ai nostri giovani e contiene al suo interno grandi sfide. Rispetto all’uso consapevole del cellulare alcune azioni online non sono ancora normate, perché la tecnologia corre più veloce della normativa. Alcune puntate della ‘serie’ I walk the Line le trovate già online – ricorda ai ragazzi – Vi invito a seguire questa bella storia fatta di tanti altri piccoli racconti. Vogliamo stimolarvi a non fare grossi errori, vogliamo indirizzarvi sulla strada giusta stando lontani dai rischi”.

Presenti all’interno dell’ auditorium sia ragazzi beneficiari, soggetti a rischio devianza, sia i ‘very normal people’, tecnicamente definiti nel progetto ‘destinatari’.

“Con il cellulare si può attaccare il mondo. Si possono diffondere video, foto pedo pornografici. Proprio qualche settimana fa ho condannato una persona – afferma il magistrato Raffaele Lico – Ricordate che non è ‘figo’ commettere una violenza sessuale né tantomeno diffondere video hard che riguardano i votri coetanei. Attenti al revenge porn, la condivisione di materiale pornografico senza il consenso della persona inquadrata non deve rappresentare una cosa ‘normale’. Non considero tutto questo molto intelligente. Sappiate che si va in galera. Siate agitati, siate movimentati si, divertitevi ma state attenti e soprattutto ma studiate. Abbandonate l’idea del gruppo, il criterio per cui ‘tanto lo fanno tutti’. Siate la versione migliore di voi stessi. Non arrivate ad essere miei ‘clienti’. Con questo strumento si può essere imputati di moltissimi reati. Abbiate l’intelligenza e l’amor proprio di lasciar perdere, dissociatevi dalle cose stupide. E non aspettate la messa alla prova.”

Proprio sul revenge porn si è soffermata poi la dott.ssa Anna Bellantoni, presidente dell’associazione avvocati matrimonialisti italiani.

“Spesso il reato si consuma per vendetta, per rabbia o frustrazione o per la rottura di un rapporto. Molte vittime di revenge porn sono tra i 16 e i 26 anni. E spesso a pubblicare le immagini sono ex o hacker – spiega l’avv. Bellantoni – Sappiate che le conseguenze per le vittime sono devastanti tra cui danni morali, di reputazione e provare vergogna, impotenza e tristezza. State attenti ragazzi perché si rischia grosso”.

Dal revenge porn agli haters ovvero i ‘leoni da tastiera’.

“Dalla diffamazione a mezzo social all’istigazione al suicidio, questo è il tema che ho trattato stamattina – spiega Nancy Stilo – Sento una grande responsabilità perché parlare ai giovani di queste tematiche non è mai facile. Spero di aver generato in loro messaggi di fiducia e speranza. Dietro ogni haters ci sono persone frustrate che accumulano rabbia dietro una tastiera. Comprendere l’aspetto psicologico di queste persone è importante anche per difendersi dai loro attacchi”.

La dott.ssa Sofia Ciappina ha analizzato, nella parte finale dell’incontro, alcuni aspetti psicologici offrendo alla platea di studenti altri preziosi ed interessanti spunti

“Il vostro mondo è bombardato di informazioni, ma è necessario sviluppare un pensiero critico prima di affidarsi al vostro YouTuber preferito. É molto importante alla vostra età costruire la propria identità. Sapete perché ci piace il cellulare? Perché stimola il Sistema dopaminergico del piacere. Quindi occhio ai pericoli della rete, perché spesso quella stessa rete che ci distrae e tanto piace rappresenta una trappola dalla quale risulta poi difficile uscire”.

L’incontro di Caulonia si è concluso con il monito dell’Ispettore della Polizia Postale, esperto di sicurezza, il dott. Luigi Filippelli.

“Sentiamo parlare molto di intelligenza artificiale. È un mondo che ancora non conosciamo bene. Oggi tutto è connesso alla rete, le nostre lavatrici, i televisori, i frigoriferi, Alexa. Certo una grande comunità. Se Facebook e Instagram sono gratis lo sono perché il prodotto siamo noi. L’internet delle cose e l’intelligenza artificiale ad oggi rappresenta un oceano difficile anche per la polizia da arginare”.

Il progetto ‘I Walk The Line’ proseguirà nelle prossime settimane con gli altri capitoli dedicati al bullismo, al territorio e alla tradizione.

Ufficio StampaCittà Metropolitana di Reggio Calabria

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