Ammendolia ricorda il caso “Apriche”: “Fu un attacco alla politica di Caulonia e della Locride”

Ammendolia ricorda il caso “Apriche”: “Fu un attacco alla politica di Caulonia e della Locride”

Un elicottero del Noè volteggia nel cielo sopra “Apriche” e i mezzi militari la raggiungono via terra.
È l’estate 2010.
Basta fare una ricerca sulla stampa regionale per capire che, ancora una volta, in Calabria s’era al centro dell’ennesima crisi dei rifiuti per il blocco delle discariche. In molti paesi i cassonetti prendevano fuoco nella notte… Eppure l’elicottero puntava dritto a Caulonia, il Comune che non aveva conosciuto la crisi grazie anche all’adeguamento e alla riapertura della discarica di Apriche da utilizzare nei momenti di particolare criticità. L’ ordinanza del sindaco era pubblica e affissa all’albo pretorio.
Caulonia è stato il secondo Comune della Locride ad aver avviato la raccolta differenziata, dopo aver bloccato, almeno parzialmente, l’inquinamento del torrente Allaro grazie alla realizzazione, in tempi record, della vasca ecologica di Ursini. Ad ordinare l’operazione di Apriche la DDA di Reggio che ipotizzava il reato di “traffico dei rifiuti” come se gli operatori ecologici comunali impegnati nella raccolta potessero introdurre nei mezzi uranio piuttosto che immondizia .


Non so da chi è non so come siano state date alla DDA notizie false.
So che il giorno stesso dell’operazione Apriche chiedevo al capitano dei carabinieri di mettere a verbale che rivendicavo tutto ciò che avevo fatto per conservare il decoro del Comune, per difendere la salute dei miei concittadini e per prevenire possibili incendi che in alcune zone del paese avrebbero potuto avere esiti imprevedibili. In primo grado sono stato condannato ad un anno di carcere.
Ho provato sofferenza più che per la condanna per la viltà di alcuni ma non ne ho fatto un dramma.
I giudici di appello mi assolsero per non aver commesso alcun reato e contro la sentenza la procura non ha proposto appello. Mi sembra una vittoria su tutta la linea, non mia, ma della Giustizia .
Non so o meglio non posso dire con assoluta certezza chi siano stati gli ispiratori di quanto è avvenuto… però l’immagino. E comprendo perfettamente il perché.


A distanza di tanti anni guardo a quei fatti con disincanto e senza accenti tragici.
Non si voleva colpire me ma la “Politica” , il protagonismo di quegli anni, il “progetto d’urto della Locride” che avrebbe potuto rivelarsi una cosa molto ma molto seria.
Si voleva “normalizzare” il tutto e far ritornare Caulonia e la Locride nella loro sostanziale marginalità. Solo per esempio una politica dignitosa non avrebbe consentito di candidare (?), senza discutere, la Bindi, Scilipoti e Salvini e delegarli a rappresentare i calabresi in Parlamento.
Non ho rancori né rimpianti. Mi dispiace che abbia vinto l’antipolitica e il qualunquismo che inducono molte persone a confondere l’impegno “politico” con la spasmodica ricerca di un “protettore” mortificando innanzitutto la propria intelligenza e la loro dignità.
Ho fiducia nei giovani e sono sicuro che troveranno la strada giusta per riscattare la nostra terra ma, proprio per questo motivo, occorre conoscere la nostra storia. “Apriche” indica un luogo luminoso e in effetti se compreso nelle sue tante sfaccettature, potrebbe far luce su molti episodi oscuri che hanno interessato una terra molto bella, ricca di persone intelligenti , ma sostanzialmente oppressa.

Ilario Ammendolia

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