Sosteniamo la fiera medievale di “Santa Maria della Grazia”

articolo pubblicato prima dello svolgimento della manifestazione

Un piccolo giornale on line come il nostro, libero ed eterodosso sin dalla nascita, deve coltivare il piacere dell’opinione. Vogliamo essere di parte, per eprimere le idee che riteniamo giuste e per sostenere le iniziative che apprezziamo.

Anche per questo, riteniamo doveroso supportare in anticipo manifestazioni innovative – fatte con coraggio e con umiltà – come quella che oggi si tiene nella C.da S. Antonio a Gioiosa Jonica.

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L’idea di rievocare la fiera medievale un tempo connessa alla “Festa de Santa Maria della Grazia”, attraverso una ricostruzione storica seria e puntuale, è una delle novità più stimolanti dell’offerta culturale gioiosana. Soprattutto, lo è dal punto di vista delle potenzialità da attivare. Perchè mette insieme il meglio dello spirito di una comunità: l’iniziativa e la solidarietà di gruppo, l’identità storica di un territorio, i prodotti sani della cultura popolare, l’attrattiva di uno spettacolo innovativo.

Vi sono tracce documentali (che risalgono alla prima metà del ‘500) assolutamente chiare ed inequivocabili sull’importanza storica di questa fiera, che si teneva annualmente all’inizio di Luglio e anche ad Agosto e che richiamava un gran numero di visitatori da tutto il circondario, per come opportunamente riportato nel bel libro del Prof. Vincenzo Naymo ““Fiere e pretese tributarie nella Calabria del Cinquecento – Santa Maria delle Grazie nella Vallata del Torbido (1566-1572).” – (Edizioni CORAB, maggio 2008). Storia vera, che affonda nel passato anche remoto di Gioiosa Jonica, nulla di inventato o di artefatto.

Naymo

Oggi, S. Antonio proverà a “riaccendere” quel passato e quella storia: gli espositori della fiera con i figuranti in abiti d’epoca, la gastronomia dai sapori antichi, i giochi popolari ai più sconosciuti, i cantastorie a rammentare la grande tradizione orale di un tempo, ecc. Non sappiamo ancora quanto successo potrà avere la manifestazione, nè quale sarà la qualità complessiva dell’offerta culturale e dell’organizzazione: di certo, sappiamo che questa è la strada giusta per costruire iniziative originali, piene di contenuti, in sintonìa con l’identità di una comunità.

L’Associazione “Orizzonti” ci sta provando, grazie alla collaborazione con i soggetti competenti (Vincenzo Naymo come “consulente” storico, Pino Carella di TeleMia alla regìa della ricostruzione della fiera, ecc.) e grazie ad un’intraprendenza dal basso che non si adagia sui clichè già sfruttati ed usurati (un azzardo, forse; ma senza rischi non si possono ottenere grandi risultati).

Viva la “fera et perdonanza de Santa Maria de la Grazia”, viva la “Motta Gioiosa”.

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