Nino Vitale e la straordinaria resistenza del popolo saharawi

Nino Vitale e la straordinaria resistenza del popolo saharawi

Gioiosa Jonica, 5 Marzo 2016
COMUNICATO STAMPA: Nino Vitale a Gioiosa Jonica per raccontare la straordinaria resistenza del popolo saharawi

Nel deserto del Sahara esiste un popolo che, pur essendo da secoli una Nazione, non ha la sua terra e vive in esilio. Questo piccolo popolo resiste in parte nelle tendopoli all’estremo sud del deserto algerino ed in parte nel suo antico territorio oggi “occupato” dal Marocco: è il popolo dei Saharawi.

Nino Vitale

Nino Vitale

La sua terra è l’ex Sahara occidentale spagnolo, 280.000 km quadrati, 1200 km di costa che si stende sull’Atlantico, e confina con Marocco, Algeria, Mauritania. Fin dal 1975, quando la Spagna ha abbandonato l’ex colonia ed il Marocco ne ha occupato il territorio, una parte di questo popolo, per sfuggire al genocidio, si è rifugiata nel deserto algerino (Hammada di Tindouf) e ha dato vita alla resistenza delle tendopoli dell’esilio.

Del Sahara occidentale e dei Saharawi, si sa poco o nulla: nè la grande stampa e nè la comunità internazionale sembrano particolarmente interessati alla vicenda.

A raccontarci questa storia di straordinario coraggio e di straordinaria resistenza, è arrivato a Gioiosa Jonica Nino Vitale.

Vitale è un cooperatore internazione di Recosol, un volontario che conosce molto bene il popolo saharawi. E’ stato più volte nei campi profughi nel sud dell’Algeria, saggiando direttamente sul posto l’incredibile capacità di adattamento e di resistenza di questo popolo.

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La sua tappa gioiosana di venerdì 4 Marzo ha avuto due momenti. Al mattino, dinanzi alle terze classi della Scuola Media di Gioiosa Jonica e grazie alle immagini originali che descrivono i saharawi, ha raccontato la sua esperienza esponendo la semplice quotidianità dei campi profughi (sabato mattina, appuntamento analogo con una delegazione degli styudenti del Liceo Scientifico di Gioiosa Jonica).

Il vento impetuoso che trascina la sabbia del deserto praticamente ovunque, l’acqua corrente che non c’è e che viene utilizzata solo attraverso cisterne grandi e piccole, il cibo che viene conservato sotto la sabbia perchè non vi è altro modo di tenerlo ad una temperatura accettabile, i bambini che passano gran parte della propria giornata a scuola facendo tragitti anche di un’ora per recarvisi, le pecore e le capre che mangiano una poltiglia di farina e cartone, lo “street food” saharawi costituito da spiedini di carne di cammello arrosto, la “cerimonia” del the che prevede almeno tre momenti differenti, il caldo incredibile che in estate raggiunge temperature anche oltre i 50 gradi, il cielo notturno straordinariamente stellato che incanta tutti i visitatori del deserto: sono davvero tantissime le immagini e le suggestioni che Nino Vitale ha offerto ai giovani studenti della Scuola Media.

Su tutto, è emersa fortissima l’incredibile identità di un popolo che – senza il proprio paese e il proprio territorio da oltre 40 anni – continua a considerarsi come una sola entità per tradizione culturale e per omogeneità sociale.

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La reazione dei ragazzi è stata davvero confortante: tanta attenzione mista a curiosità e tante domande assolutamente pertinenti, a dimostrazione che raccontare le storie genuine del mondo rimane uno straordinario strumento di conoscenza soprattutto per i giovani.

Nel pomeriggio, il secondo momento della visita di Nino Vitale, ovvero l’inaugurazione della scultura in legno realizzata a mano dallo stesso Vitale e donata a Recosol Gioiosa. La scultura, intitolata “Gioiosa che accoglie”, adornerà un piccolo spazio verde nei pressi della sede Recosol di Via Diaz, ambendo a divenire simbolo di una comunità che ha deciso di accettare generosamente la sfida dell’accoglienza e dell’integrazione invece che rifugiarsi nei comodi egoismi contingenti.

a cura di Recosol Gioiosa

 

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