La fermata del bus
La fermata del bus assume lentamente la forma
dei volti amici di chi arriva
con gli occhi bagnati da lacrime di gioia
e le valigie piene di attesa e aspettative.
Esplodono di vita le strade e le piazze,
i bar e le case brulicano di voci
che si mescolano nel racconto di storie
sempre nuove eppure sempre uguali.
Chi torna sa che dovrà ripartire
chi attende sa che dovrà lasciare andare.
È una sorte beffarda
una lezione d’amore
che insegna a godere
di ogni momento condiviso
senza perdersi neanche un sorriso.
Si vive un presente
di cui si ha già nostalgia
prima di riprendere un viaggio
nel quale non si va mai via.
Un racconto meridionale
e di ogni uomo costretto a migrare
per continuare a sognare.
La fermata del bus assume lentamente la forma
dei volti amici di chi parte
con gli occhi bagnati da lacrime di malinconia
e le valigie piene di nuovi ricordi da custodire.
Una storia già nota
un ciclico dolore
che ci si impone di accettare
senza mai potercisi abituare.
A chi va, lasciando una parte di sé; a chi rimane, guardando andar via un po’ del proprio amore.
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